Le Interviste

La stoccata di Chiariello: “Definirono Napoli ‘bancarella del torrone’: loro invece…

Ad Umberto Chiariello viene da ridere ripensando a chi definì Napoli una ‘bancarella del torrone’, società che invece ha programmato

Umberto Chiariello fa un’analisi a tutto tondo sul Napoli all’interno del suo editoriale ai microfoni di “Un calcio alla Radio”, sulle frequenze di Radio Napoli Centrale: “Qualcuno mi ha chiesto perché il Napoli sta facendo così bene, oltre ogni previsione. Devo dire che mi è sembrato un po’ dispiaciuto, checché tifoso del Napoli, perché avranno pensato di essere in fase di smantellamento, quelli che hanno ferocemente criticato De Laurentiis e adesso devono ammettere di aver sbagliato. Perché io pensavo che il Napoli non si sarebbe ridimensionato? Ero dispiaciuto per la partenza di Koulibaly, Mertens e del mio Insigne alla quale partenza mi ero ormai rassegnato da tempo. Non ero affatto dispiaciuto per la partenza di Ospina, ho tifato contro Navas affinché Meret esplodesse, mentre su Kepa avevo i brividi. Di fondo, non ero iscritto al partito degli autolesionisti o super scettici, né catastrofisti che sono stati gli altri”.

Per Chiariello la forza del Napoli è la programmazione

Chiariello ha poi proseguito: “L’allenatore non è nuovo, ha già fatto un percorso, Spalletti che per certi profili mi è piaciuto tanto, l’anno scorso, non mi ha convinto per niente per come l’ha gestito nei momenti topici della stagione tanto da considerarlo tra i responsabili, insieme alla squadra, per non aver vinto uno scudetto che andava vinto. L’Inter di Inzaghi non si era mostrata cannibale come quella di Conte, si è strappata lo scudetto dalla maglia ed il Milan non era più forte di noi. Pazienza, occasione sprecata. Abbiamo detto una parola di troppo l’anno scorso, che era un’occasione irripetibile, un errore che abbiamo commesso tutti, io compreso. Vicini allo scudetto, come l’anno scorso, non ci siamo arrivati mai, neppure nel 2018″.

“Spalletti aveva comunque fatto un ottimo lavoro portando il Napoli al terzo posto, ma quali erano i motivi fondanti della mia fiducia? Una squadra la si vede dal centrocampo, ed io lo faccio partendo da degli elementi: 1. Se ci sono fuoriclasse in squadra; 2. Il centrocampo, motivo per cui la Lazio è in auge da anni; 3. L’ambiente della squadra che, francamente, mi appariva pulito anche con i Senatori. Mi viene da ridere pensando che gli altri ci hanno definito ‘la bancarella del torrone’, forse loro ne vendono di avariato. Il Napoli ha programmato tutto nei dettagli, le altre invece hanno arrabattato ed i fatti lo dimostrano”. Ha concluso Chiariello.