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Napoli, all’inferno già ci siamo stati: il momento di reagire o di lasciare

Il Napoli contro il Genoa mette a referto la settima sconfitta consecutiva, serve una reazione con Atalanta e Juve o provvedimenti. 

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Sette sconfitte, per ora, nel campionato più difficile e complicato della storia. Il Covid 19, gli infortuni, sono tutte attenuanti, ma il Napoli all’inferno già c’è stato e sa cosa significa. Gli anni bui e tristi delle retrocessioni, quelli della scialba Serie B, quelli nefasti della Serie C. Insomma i tifosi del Napoli, che hanno goduto con l’immenso Maradona, hanno conosciuto anche la disperazione calcistica e dopo anni a lottare per ritornare al vertice, ora, non vorrebbero più ‘sopportare’ certi tipi di stress. Ma il Napoli di Gattuso fatica ad emergere, fatica a mettere insieme un buon gioco ed i risultati. Si, perché capita che gioca bene e perde, capita pure che gioca benissimo e stravince, ma capita anche che gioca bene e perde lo stesso, oppure sul campo fa vedere cose orribili.

Napoli, basta passi falsi

In questa prima parte di stagione i tifosi azzurri le hanno viste di tutti i colori, dalle prove impalpabili di Europa Laegue o con il Verona a quelle esaltanti con Atalanta e Fiorentina. Ma anche quella con Genoa e Spezia, dove il Napoli ha creato tantissimo ma concretizzato poco. Ci facciamo male da soli” ha detto Gattuso ed è la pura verità, perché il Napoli appare autolesionista, incapace di avere serenità. Serve ora un cambio di rotta, immediato, perché alle porte ci sono Atalanta in Coppa Italia e Juventus in campionato. Due partite da non sbagliare. Una vale l’accesso alla fine della Coppa Italia, l’altra vale più di ogni altra cosa. Non solo la necessità di restare attaccati al treno del quarto posto che vuole dire Champions League, ma anche la voglia di battere la rivale di sempre, quella che perso un match in tribunale e che ora i tifosi vogliono veder perdere anche sul campo.

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