Calcio Napoli

Morte Rincon, Di Fusco: “Sono sconvolto. Ecco cosa faceva ai tempi del Napoli”

Raffaele Di fusco, ricorda Freddy Rincon. L’ex attaccante di Napoli e Real Madrid era rimasto vittima di un incidente stradale.  Approdato al Napoli nell’estate del 1994 dopo essere imposto come uno degli attaccanti più prolifici del Sudamerica, in Italia ha vissuto una sola stagione scandita da sette goal in ventotto partite. Nel corso della sua lunga carriera ha vestito anche altre maglie prestigiose come quelle di Real Madrid, Palmeiras, Corinthians, Santos e Cruzeiro. Rincon è tra i protagonisti della ‘generazione d’oro’ del calcio colombiano, con la sua Nazionale ha totalizzato ottantaquattro presenze tra il 1990 ed il 2001 e diciassette reti.

Raffaele Di Fusco ex portiere del Napoli è intervenuto ai microfoni di A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio:

DI FUSCO RICORDA RINCON

Sono triste. Era un ragazzo di un’allegria unica, ma soprattutto di una chiarezza bellissima. Era solare, una persona a modo oltre che un bravo giocatore. Quando ci giochi assieme tutti i giorni apprezzi le doti tecniche, poi è negli incontri sporadici fuori dal campo che si apprezza la persona. Freddy si faceva apprezzare da tutti, era corretto, leale e chiaro. Veramente, è stata una brutta notizia. In campo scherzava molto. La nostra era una squadra fatta di giovani emergenti, come Cannavaro e Pecchia, ma anche di persone esperte, c’era il ‘Condor’ davanti, Benny Carbone ecc. Non era una squadra tra le più forti perché il Napoli non poteva spendere troppo, ma era una squadra allegra e che si divertiva. Freddy era uno di quelli, nonostante era un gigante era buono. Una delle poche persone per bene nel calcio”.

Raffaele Di fusco su Rincon ha poi aggiunto: “Quando hai un gruppo il rapporto umano non poteva essere come quello professionale. Fuori dal campo si è amici, ma non avresti dato l’anima per tutti. Ma credimi, per uno come Freddy l’avresti data. Si faceva voler bene, era disponibile ed era uno che diceva il suo pensiero sempre. Mi piacciono le persone che dicono in faccia anche le cose che non ti piacciono. Come si può non apprezzare una persona così pulita… Diceva le cose che riteneva giuste secondo il suo pensiero. Ho un bel ricordo della persona. Il professionista lo abbiamo apprezzato tutti. Sapevo di questo incidente, ma speravo si concludesse in modo diverso”.

Di Fusco  si è poi soffermato sul Napoli di Spalletti: “Lunedì mi aspetto una risposta importante. Oggi dico che nessuna delle tre vincerà tutte le gare che rimangono. Cambierà ancora la classifica. Spero che il Napoli dia la stessa risposta che ha dato dopo le sconfitte pesanti. Se noi riuscissimo ad esprimere il nostro gioco anche con grande merito di Spalletti, siamo la squadra più forte del campionato. Dipende però come ci arrivi alla fine. C’è la condizione fisica, che stiamo pagando. Vedi Fabian Ruiz, che ha la pubalgia e non è semplice. Anche lo stesso Zielinski, che alterna il ruolo di trequartista, che secondo me non può fare, e centrocampista. Queste cose hanno determinato il calo del gioco. Penso che in questo momento, chi ha il polso della situazione è Spalletti. Se si hanno difficoltà a centrocampo servono i muscoli di Anguissa.. Se hai Anguissa e Fabian Ruiz nelle condizioni migliori si è visto che il centrocampo a due funzionava bene. Se rientrano bene quei due si può sognare. Ma quando non hai quei due hai la carta Zielinski, che nasce per giocare in quel ruolo”. Ha concluso l’ex portiere del Napoli.

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