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Moggi al corriere: “Il Napoli non può vincere. Mi sento spesso con Agnelli”

Luciano Moggi al Corriere dello sport rivela: “Mi sento
spesso con Andrea Agnelli. Allegri mi ascolta. Il Napoli non può vincere lo scudetto. Galliani e Carraro le vere anime nere
Schede telefoniche per amanti e puttane”.

  • Luciano Moggi è nato a Monticiano il 10 luglio 1937.
  • E’ stato dirigente di Roma, Lazio, Torino, e Juve
  • Nel2006 è stato coinvolto in calciopoli

MOGGI AL CORRIERE

Moggi al corriere dello sport offre un quadro di ciò che è stato, è e sarà il mondo del calcio. Colossale granchio pensarlo in braghe e ozi da pensionato. Lucianone è più vivo che mai. Lo hanno radiato ma non sdraiato. Il suo sguardo è sempre quello di un boss.

MOGGI SENTE AGNELLI?

Con Andrea Agnelli mi sento spesso. E’ un ragazzo sveglio. E’ stato con noi 12 anni e ha imparato tutto. Lui lo sa bene che gli scudetti sono 36, tutti conquistati sul campo. Nessuno ha mai aiutato la Juve a vincere».

CRISTIANO RONALDO LO HA PRESO MOGGI?

«No, lì è roba Fiat. E comunque io Cristiano Ronaldo l’avevo comprato. Aveva 18 anni e giocava nello Sporting di Lisbona. Lo vidi e la mattina dopo firmai il contratto. Cinque miliardi più il nostro Salas, al quale avrei anche regalato un miliardo di buonuscita. Ma poi Salas preferì il River Plate e su Ronaldo arrivò il Manchester United. All’epoca era crisi nera alla Juve. Non avevamo una lira».

L’AVRESTI PRESO OGGI?

«Come marketing, un’operazione straordinaria. Ma io non avrei mai preso un giocatore di 33 anni a quelle cifre e certo non l’avrei mai sbandierato prima di vendere Higuain, uno che comunque ti fa 20 gol a campionato».

LO SCUDETTO.

«Lo vince l’Inter alla grande. Conosco poco Spalletti, mi sembra un prete quando parla, ma hanno fatto una gran squadra. Hanno preso un centrale difensivo forte, uno in mezzo al campo che tira la linea, Nainggolan, e un campionissimo là davanti, quel Martinez».

Il NAPOLI E LE ALTRE?

«La Roma ha venduto certezze e comprato speranze. Il problema lì è che si fabbricano eroi in dieci minuti, vedi Kluivert. Il Napoli è da primi posti, ma non vedo come possa vincere».

ANCELOTTI IN PANCHINA NON BASTA?

«Grande allenatore, non si discute, oltre che un ragazzo eccezionale, ma non può bastare».

GRANDE ALLENATORE, MA TU L’HAI FATTO FUORI ALLA JUVE.

«Non aveva l’esperienza giusta e comunque fece due buoni campionati con noi. Ci hanno sfilato  due scudetti, il primo anno con Collina e il diluvio di Perugia, il secondo quando fu permesso alla Roma di schierare Nakata contro di noi a Torino, poi decisivo».



RESTA IL FATTO CHE HAI PRESO LIPPI AL SUO POSTO

«E’ stata la sua fortuna. La svolta della sua vita. Stava andando a firmare a Parma con una squadra turca. Mi telefonò Berlusconi e mi chiese referenze. Ne parlai benissimo. Mi disse: “Chiamalo e mandalo da me”. Dal Milan in poi Carlo ha allenato solo grandi club».

QUANDO I TIFOSI LO CHIAMAVANO “MAIALE”, VOI SOCIETÀ NON L’AVETE DIFESO.

«Parlai con i tifosi e dissi: “Ancelotti è un maiale? Allora sappiate che per la prima volta un maiale andrà in panchina, perché Ancelotti sarà l’allenatore della Juventus”. Poi, chiaro, alle prime sconfitte la cosa tornò fuori»

ALLODI

«Italo Allodi. Mi ha insegnato tutto del calcio. Mi prese come osservatore alla Juventus e cacciò via tutti gli altri. Ci sapevo fare. Causio, Paolo Rossi, Tardelli, Gentile, Scirea, li ho scoperti io».

FU ACCUSATO, ALLODI, DI ESSERE UN CORRUTTORE DI ARBITRI.

«Sapeva fare il suo mestiere. Era stimato da tutti. Ma fu assolto da ogni imputazione. Ha pagato con la salute per le cattiverie subite».

FAI IL BRAVO RAGAZZO, PENTITI, CONFESSA LE TUE COLPE.

«Dovevo difendermi. Alla Juve avevo due occhi davanti e due dietro. Subodoravo le cose. Carraro e Galliani, presidenti di federazione e di lega, facevano gli interessi del Milan e Facchetti faceva lobbing con gli arbitri a favore dell’Inter. Parlavo con i designatori arbitrali, è vero. Ma allora era consentito e nessuno può dire che ho mai chiesto di vincere una partita. Chiedevo solo arbitri all’altezza. È un illecito questo? Il problema vero è che dentro la Juventus c’era una resa dei conti per farci fuori».

CALCIOPOLI SECONDO LUCIANO: ERANO GALLIANI E CARRARO LE ANIME NERE.

«Non ci sono dubbi. Basta ascoltare le intercettazioni telefoniche per dedurre che Carraro controllava Bergamo».

IL PIÙ GRANDE DI TUTTI?

«Maradona. Quando viene in Italia il primo che chiama sono io. Avesse avuto un’altra testa…Quella volta a Mosca per punirlo, lo tenni in panchina 80 minuti a patire il freddo. In tribuna c’erano le sedie riscaldate».

IL TUO ALLENATORE

«Dipende dai giocatori che hai. Assurdo prendere Sarri al Chelsea dopo che hai giocato due anni con Conte. A Napoli, dopo Sarri, vanno bene Ancelotti o Capello che fanno gioco corale, meno bene Conte o Lippi»




CI SARÀ UNA SECONDA CALCIOPOLI ?

«La Juve sarà sempre odiata, ma non ci sarà una seconda Calciopoli. Non ci sono più Telecom, Tronchetti Provera e Montezemolo. E non c’è più Blatter. Che ringraziò pubblicamente Montezemolo di aver ritirato il ricorso al Tar contro la sentenza che retrocedeva la Juve».

 

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