Botta e risposta tra Paolo Del Genio e Alfredo Pedullà, il due giornalisti hanno discusso dopo l’annuncio di Garcia al Napoli.
NOTIZIE CALCIO NAPOLI. Nel mondo del calcio italiano, non è solo il gioco sul campo che può scatenare polemiche. Anche al di fuori del campo, gli scontri tra i giornalisti possono far scalpore. Questo è esattamente ciò che è successo tra Paolo Del Genio e Alfredo Pedullà, due esperti di calcio con forti seguito sui social media.
Del Genio-Pedullà: botta e risposta a colpi di post
La controversia tra Del Genio e Pedullà è nata a seguito di dichiarazioni fatte da Del Genio, che ha criticato un giornalista non nominato, insinuando che il collega avesse criticato un presidente di squadra per favorire un dirigente che gli passava le notizie.
“Le opinioni possono, devono, essere sempre rispettate. Se un giornalista attacca un presidente perché pensa sia giusto, bene. Se un giornalista invece lo critica ferocemente per favorire un dirigente amico che gli passa notizie e non perché pensa davvero che quel presidente stia “rompendo il giocattolo” non va assolutamente bene”.
Queste parole non sono passate inosservate a Pedullà, che ha colto l’occasione per rispondere.
“Per capire come siamo messi oggi nel giornalismo moderno basta poco e quel poco fa venire il voltastomaco. Nel cuore della notte ci mandano un tweet del Genio di Napoli che, entrando in un bar di Caracas probabilmente sua dimora fissa, dichiara: “Se un giornalista critica ferocemente per favorire un dirigente amico che gli passa le notizie, e non perché pensa davvero che quel presidente stia rompendo il giocattolo, non va assolutamente bene”. Già sull’italiano e sulla forma emergono problemi seri, ma non è una novità e andiamo avanti. Sotto emergono i commenti di qualche falsone che molto spesso viene qui, fa una domanda, riceve una risposta cortese e poi cambia faccia su un’altra bacheca. Un classico. All’interno di una trasmissione (grazie a chi ci ha mandato il video) in cui la conduttrice o presunta tale si lamenta di essere stata bloccata su Twitter (beh, se l’andazzo è questo si blocca da sola…).
Mentre il ragazzo senza consecutio e con i capelli ricci aggiunge pesanti illazioni, ovviamente senza fare nomi e cognomi, al leone resta solo la criniera. Questo è il giornalismo italiano di oggi. Noto per la sua tattica a distanza della serie “so tutto io” e per altre cose che preferiamo non citare, al Genio di Napoli chiediamo una cosa: di fare nome e cognome tirando fuori quegli attributi che distinguono uomini veri dagli ominicchi. Poi sulla deontologia – la sua – ne parliamo magari in altre sedi, ma prima serve un atto di coraggio. Siccome siamo stati gli unici a parlare di giocattolo rotto, senza offendere chicchessia secondo l’abc dell’educazione (a proposito: grazie ai tantissimi tifosi del Napoli che hanno saputo commentare con civiltà), la “disamina” del Genio in vacanza a Caracas avrebbe un significato se aggiungesse il soggetto.
In fondo, basterebbero un paio di palle (quelle non le trovi per caso e non le vendono al supermercato) senza sparare nel mucchio. Quanto a notizie noi potremmo restare a digiuno, senza problemi, lo scendiletto è solo di chi non fa mai una critica, va sempre tutto bene e avanti così. Un mese fa avevamo detto che il giocattolo era perfetto e non andava smontato, proprio per il grande spettacolo offerto dal Napoli. Ne abbiamo la libertà e non può esserci un pincopallino che nessuno conosce oltre la tangenziale a fermarci.
Può condividere oppure no, può ribattere oppure no ma con civiltà: se sceglie la terza via nascondendosi dietro un muretto dopo aver lanciato il sasso, magari aspettiamo che abbia il coraggio di lanciare il sasso da vicino. Le famose palle. Stiamo parlando dello stesso Genio che ha calpestato Spalletti, l’uomo dei Sogni raggiunti, spiegando perché aveva deciso di lasciare Napoli: “Aveva un grande club dietro”.
Balle spaziali e mancanza di rispetto, il suo è un cliché fisso. Lo stesso che ha attaccato Spalletti perché ha sostituito Ndombele, non ha utilizzato Raspadori, ha trascurato Mertens e amenità del genere: come se le sue lavagnette antiquate fossero la Bibbia. Ora esca dal condominio, faccia nomi e cognomi, diventerebbe famoso per aver portato la prima notizia della sua vita. Intanto chiediamo scusa: abbiamo dedicato troppo tempo al “senzaballe”.
Risposta da applausi di Paolo Del Genio
Pedullà ha criticato duramente Del Genio, accusandolo di non avere il coraggio di fare i nomi e sostenendo che Del Genio stava cercando di proteggere i suoi interessi personali piuttosto che rispettare i principi del giornalismo. Del Genio non ha tardato a rispondere, confermando che il giornalista a cui si riferiva era proprio Pedullà.
“Pedullà scrive un articolo che parla di me. Sono commosso. Intanto il mio riferimento è chiaro, adesso aggiungo nome. Il nome è il suo. Quello del re dei bloccatori social. Chissà perché deve bloccare tanto, io non blocco mai. Chissà perché mi segue , lo vedo informato su lavagnette ed altro che propongo, io non lo seguo mai. Chissà perché quando eravamo in trasmissione insieme diceva sempre sono d’accordo con Paolo. Chissà perché si è risentito tanto se io sono uno che non dice mai nulla di interessante. Forse perché nei commenti la sfida finisce con un passivo pesante per lui: novanta se non cento per cento dei commenti a mio favore, ma lui risolve il problema bloccando. Per l’italiano mi scuserai con Dante Alighieri, meno, molto meno, con lui. Domanda finale: ti sei arrabbiato tanto, mi viene da pensare che ci ho azzeccato in quel post“.