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Il Sette e Mezzo: dalla tradizione napoletana al successo online

I giochi di carte sono un intrattenimento che non muore mai. Ogni occasione è buona per poter giocare con i propri amici o i propri parenti ai titoli che più ci divertono, come poker, scopa, rubamazzetto e sette e mezzo. Proprio quest’ultimo è al centro del nostro articolo, in quanto risulta essere uno degli intrattenimenti più richiesti, specialmente nel periodo di Natale. Sette e mezzo ha attraversato indenne moltissime epoche, riuscendo ad arrivare fino ai giorni nostri, riscuotendo moltissimo successo anche sulle piattaforme digitali, ma come nasce? Qual è il suo ruolo nella cultura napoletana? Tutte domande alle quali proveremo a dare una risposta!

Storia e regole del gioco

Secondo fonti attendibili, la nascita del Sette e mezzo risale al XVII secolo, precisamente a Napoli, anche se poche informazioni sulla sua diffusione. In ogni caso si pensa che sia stato influenzato da due giochi di carte spagnoli, ovvero “Ventura” e “Trente-un”, anche se con il tempo ha iniziato a sviluppare delle caratteristiche uniche che lo hanno reso famoso.

Il popolare gioco ha saputo affermarsi in Italia, superando anche i confini nazionali e divertendo moltissime persone in ogni angolo del mondo. Inoltre con la diffusione di internet e delle piattaforme di gioco online, sono sempre di più gli utenti che decidono di intrattenersi provando a battere una volta per tutte il banco.

Le regole sono molto semplici ed è anche questo uno dei motivi per cui si è riuscito a diffondere fin da subito. Si gioca con un mazzo di carte napoletane, quindi con i quattro semi: coppe, denari, spade e bastoni. Le carte che vanno dall’1 al 7 hanno il loro classico valore (quindi 2 di coppe varrà 2), mentre donna, fante e re, rispettivamente numerate 9, 10 e 11, avranno valore di mezzo punto. Obiettivo del gioco è quello di ottenere sette e mezzo senza sballare, quindi senza superare tale valore, così da poter battere il banco e vincere. Durante la propria mano i giocatori possono chiedere un’ulteriore carta oppure fermarsi, così da stabilire il punteggio che più si avvicina a sette e mezzo. Nella tradizione del gioco, il re di denari è considerato un jolly, quindi può assumere qualsiasi valore voglia il giocatore: se in mano abbiamo una donna, quindi mezzo punto e chiedendo carta compare il 10 di denari, allora potremmo farlo valere sette, così da formare sette e mezzo.

C’è da tenere ben in mente, però, che a parità di punteggio il banco vince.

Il suo inserimento nella tradizione napoletana

Il sette e mezzo è un gioco senza tempo che affonda le sue radici nella cultura napoletana. Da sempre i cittadini della bellissima città campana hanno mantenuto la tradizione di giocare con il popolare titolo durante le festività natalizie, divertendosi con i parenti. Ancora oggi moltissime famiglie partenopee si riuniscono intorno a un tavolo per giocare insieme, andando a rinforzare i propri legami e condividere momenti di gioia durante il periodo di Natale, così come accade per la tombola, altro gioco tipico del periodo.

Chiunque giochi a Sette e mezzo può decidere la propria strategia, attuando bluff o giochi di astuzia per poter battere il banco e ottenere la vincita.

L’approdo nei casinò online

Per quanto sia un gioco di carte antichissimo, il sette e mezzo ha saputo adattarsi alla perfezione a ogni epoca, così da arrivare fino ai giorni nostri. Oramai tutti almeno una volta all’anno si divertono con il gioco, specialmente ora che è reso accessibile in ogni momento grazie alle piattaforme di gioco online. Infatti con il boom dei casinò virtuali, non c’è bisogno di trovare la giusta compagnia per divertirsi, basta collegarsi con il proprio dispositivo e il gioco è fatto.

I tantissimi operatori e siti web offrono la possibilità di giocare a sette e mezzo con sconosciuti o di organizzare partite con amici, senza mai snaturare il titolo. Infatti nonostante l’approdo online, ha mantenuto la sua essenza, semplicemente si è trasferito su un nuovo mezzo che gli ha permesso di avere una seconda vita gloriosa.