Calcio Napoli

Criscitiello contro il Napoli: ‘Squadra morta, ciclo finito anche se arrivasse Guardiola”

Michele Criscitiello non usa giri di parole per criticare il Napoli: “Squadra spremuta e morta dopo lo Scudetto. Aprire un ciclo lì è impossibile”.

Il giornalista Michele Criscitiello non ha risparmiato critiche al Napoli nel suo ultimo editoriale su Sportitalia. Per il direttore, la squadra azzurra sarebbe ormai “spremuta e morta” dopo la conquista dello Scudetto, con prospettive di aprire un nuovo ciclo vincentegiudicati pressoché “impossibili”.

Può arrivare anche Guardiola, ma questo Napoli è ormai morto nel giorno della festa Scudetto“, afferma Criscitiello per poi rincarare la dose: “Uno Scudetto frutto del caso e del miracolo di Spalletti e Giuntoli“.

Criscitiello sul Napoli: Scudetto miracolo sportivo

Secondo il giornalista, la cavalcata trionfale degli azzurri sarebbe stata un unicum irripetibile, con i giocatori che hanno ampiamente sovraperformato le loro reali potenzialità: “L’anno scorso tutti hanno reso il 300% del proprio valore reale. Annate che non accadono per programmazione ma per miracolo sportivo divino”.

Un exploit straordinario ma effimero, che non troverebbe riscontri sostanziali in un vero e proprio percorso programmato dalla società per aprire un nuovo ciclo vincente.

“Cicli a Napoli impossibili, non c’è la proprietà”

Il j’accuse di Criscitiello si fa ancora più duro quando analizza le reali possibilità del Napoli di confermarsi ad alti livelli con costanza: “I napoletani si offendevano quando dicevamo che aprire cicli lì è quasi impossibile. Il Napoli non ha la società e la proprietà per restare ad altissimi livelli in Serie A”.

Per il direttore di Sportitalia, la proprietà di Aurelio De Laurentiis non avrebbe le reali risorse e l’organizzazione necessaria per consentire al Napoli di insediarsi stabilmente nell’elite del calcio italiano lottando ogni anno per lo Scudetto.

“Tra le prime 4-5 ma non di più”

Il tetto massimo per i partenopei sarebbe dunque un piazzamento costante nelle prime posizioni, ma nulla di più: “Tra le prime 4-5 ci sta, ma per lottare con costanza per lo Scudetto no”.

Una lapidaria sentenza quella di Criscitiello che, oltre a decretare la fine del ciclo, mette già un tetto ambizioso sulle reali possibilità della squadra di ripetersi a questi livelli nella prossima stagione.

Critiche al veleno che rischiano di alimentare nuove polemiche attorno al futuro del Napoli dopo una stagione trionfale ma tutt’altro che semplice da gestire dal punto di vista delle aspettative.

La replica a Criscitiello: giudizi troppo affrettati

Dichiarazioni forti e provocatorie quelle di Criscitiello, che però dovrebbero essere analizzate con maggiore obiettività storica. Lo stesso giornalista, infatti, non ha mai riservato accuse e critiche così feroci alle altre grandi squadre del Nord quando hanno attraversato momenti difficili dopo trionfi.

La verità è che il Napoli ha appena vinto il suo terzo Scudetto, il primo dopo addirittura 33 anni di digiuno. Un’impresa storica che ha riportato la città partenopea sul tetto d’Italia dopo un’enormità di delusioni e fallimenti. L’entusiasmo era comprensibilmente alle stelle per un’annata semplicemente perfetta, ma gli azzurri non sono nuovi a grandi cavalcate prima di tornare con i piedi per terra.

In 20 anni di presidenza De Laurentiis infatti, il Napoli, per 15 anni consecutivi, ha sempre centrato la qualificazione in Europa a parte questa stagione, dimostrando di poter costruire percorsi di crescita costanti e prolungati nonostante un fatturato non proprio da capogiro.

Le critiche di Criscitiello, con il suo giudizio già tranciante di “ciclo finito prima di iniziare”, sembrano davvero ingenerose e affrettate nei confronti di una società che ha dimostrato di saper fare le cose con serietà, programmazione e rispetto dei conti. Condannare tutto dopo un solo anno negativo è fin troppo fazioso, specie per chi dovrebbe rappresentare un giornalismo obiettivo e plurale.

La solidità del Napoli di De Laurentiis

Le critiche di Criscitiello sulla presunta inadeguatezza della proprietà del Napoli per competere ai massimi livelli sono ingenerose e destituite di fondamento. La gestione oculata di De Laurentiis ha infatti reso il Napoli uno dei club con i conti più in ordine di tutta la Serie A.

Zero debiti con le banche e una liquidità di oltre 200 milioni di euro: un bilancio virtuoso in netto contrasto con la situazione deficitaria di altre big come Juventus, Milan e Inter, oberati da debiti milionari. I nerazzurri regole alla mano non avrebbero potuto iscriversi al campionato per i conti disastrosi.

In questo contesto, la solidità economica e finanziaria del Napoli assume un valore ancor più significativo, garantendo le risorse per programmare al meglio e costruire un progetto vincente e duraturo.

Criticare l’organizzazione della proprietà azzurra appare un esercizio ingrato e avulso dalla realtà. Il Napoli potrebbe rappresentare un modello virtuoso da seguire per le altre big.

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