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Corbo: “Insigne-Napoli, sei ipotesi. Decisivo Spalletti. Vale almeno 20 milioni”

Antonio Corbo analizza la questione del rinnovo di contratto di Lorenzo Insigne

Lorenzo Insigne ed il rinnovo col Napoli, un problema che il club azzurro deve risolvere. Antonio Corbo dalle pagine di Repubblica si sofferma sulla questione e scrive: “Bisogna attendere, magari leggendo nella mente di Insigne e De Laurentiis. Mosse e contromosse, nessuno dei due almeno fino a martedì sera può azzardare la prima. È in agenda Italia-Spagna, ultima curva per la finale di Wembley. Mercoledì, con la Nazionale dentro o fuori, lo scenario sarà più chiaro. Oggi si può solo immaginare qualche strategia. Se De Laurentiis non sollecita un appuntamento, se Insigne non ha alcuna fretta, un motivo c’è. Troppe le ipotesi, ma è facile elencarle”.

Rinnovo Insigne: le sei ipotesi

  1. Si è perso troppo tempo per trattare il rinnovo del contratto di Insigne, scadenza 30 giugno 2022. Almeno questa è una certezza. Accadde anche con Milik che aspettò la scadenza per vendersi al Marsiglia. Dieci gol e 16 partite, è fuori dagli Europei per infortunio.
  2. Se qualche club pensa di acquistare il trentenne Insigne non si espone a pochi giorni da una semifinale. Neanche il Barcellona, costretto prima a snellire l’organico. Ha troppi attaccanti. I giornalisti catalani che seguono il mercato si ispirano a quello dei tori a Pamplona. Dicono che il “Barcellona deve prima svuotare la stalla”. Ma quanto può rendere la cessione di Insigne? Un attaccante versatile, ad un solo anno dalla scadenza, in piena maturità e dopo le recenti imprese, non vale meno di 20 milioni.
  3. Se arriva la richiesta dalla Spagna ma anche da un altro club, il capitano del Napoli ha una posizione di favore. Può scegliere. Dare la sua disponibilità al trasferimento o chiedere un rinnovo adeguato, non certo inferiore agli attuali 4,5 milioni netti.
  4. La società non ha troppe vie di uscita, ma nessuna di estrema convenienza. Può cedere Insigne con il rammarico di chi non trattiene il capitano, uno dei protagonisti degli Europei, il miglior prodotto del vivaio negli ultimi decenni dopo Juliano, Montefusco, Improta e Fabio Cannavaro.
  5. Decisione contraria. Aderire alla richiesta di Insigne. Vuol dire pagare 5,5 netti in un quadriennale che vale al lordo più di 40. Riflessione: come si concilia una sacrosanta operazione con l’altrettanto legittimo annuncio di abbattere i costi del club?
  6. In questa ridda di ipotesi, può essere interessante, ma non certo vincolante il parere di Spalletti. Fino a che punto ritiene importante la conferma del capitano che esce sereno e decorato di medaglie dagli Europei? Un parere che Spalletti dovrà comunque dare, se non l’ha appena fatto, con la massima cautela. Gli sono state già scaricate sulla schiena come croci le parole non chiare su Totti e la Roma, su Icardi e l’Inter.

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