Da qualche giorno la voce di Fabio Cannavaro sulla panchina del Napoli dalla prossima stagione sta spopolando. L’indiscrezione è stata lanciata da Valter De Maggio che ha citato il procuratore del calciatore. Nei giorni successivi la notizia non ha trovato riscontri, ma la voce continua a girare con insistenza e la piazza già si divide sul ritorno al Napoli dell’ex difensore e vincitore del Pallone d’Oro. Di Cannavaro allenatore del Napoli ne parla il direttore interessato in una intervista a Corriere della Sera. Il tecnico ora al Guangzhou dice che una chiamata del Napoli gli farebbe piacere, ma sa che gli azzurri hanno un ottimo allenatore come Gattuso. Tecnico che a fine stagione andrà sicuramente via, a meno di cambi di scena improvvisi, che al momento hanno una percentuale di realizzazione pari quasi allo zero.
Cannavaro al Napoli: intervista al Corriere della Sera
Togliamoci subito il pensiero, Fabio Cannavaro tornerà a Napoli come allenatore?
«So che gira questa voce, mi hanno inondato di messaggi. Ma no, non c’è niente di concreto. E il Napoli ha già un buonissimo allenatore».
Tutti danno Gattuso in partenza, però.
«Io spero che Rino resti a lungo. Poi, l’ho sempre detto, mi auguro un giorno di allenare in Italia. Mi sento napoletano e tifoso del Napoli, sono andato via giovanissimo, e non per mia scelta. Napoli me la porto nel
cuore, e mi manca, mi manca soprattutto il mare di Napoli. Ma che dobbiamo fare? Guidare in futuro la squadra della mia città sarebbe il massimo. Ma per il momento faccio il mio percorso. Qui in Cina ho ancora due anni di contratto».
Il Napoli domenica affronta l’Inter nella sfida clou della giornata, con l’attacco al completo.
«Da quando ha recuperato i suoi uomini migliori, viaggia a ritmi sostenuti ed esprime un gioco moderno e propositivo. Ma dall’altra parte c’è l’Inter di Conte, che ha numeri straordinari». L’anno in cui abbiamo perso anche Maradona. «Diego è andato via troppo presto, un vuoto enorme. Ma ci ha lasciato anche tante cose belle, immagini fantastiche che mi porto dentro, da tifoso del Napoli e da amico»