Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, si è soffermato a Repubblica sui problemi del calcio proponendo delle soluzioni personali.
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, intervistato dal direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, ha elencato i problemi del calcio attuale e ha proposto le sue soluzioni.
De Laurentiis ha iniziato invitando il ministro dell’Istruzione a introdurre delle lezioni mensili di un’ora sul calcio, tenute da allenatori come Spalletti o Ancelotti, per insegnare agli studenti di tutte le età, dalla scuola primaria alle superiori, le basi del gioco, i ruoli dei giocatori e i moduli di gioco. Secondo De Laurentiis, questa iniziativa avvicinerebbe i giovani al calcio, trasformandoli in appassionati esperti capaci di fare da allenatori o commentatori in qualsiasi trasmissione virtuale di una partita.
“Pregherei il ministro dell’Istruzione di immaginare un paio di lezioni al mese da un’ora, dove lo Spalletti o l’Ancelotti della situazione comincia a raccontare agli studenti, dalle elementari alle superiori, che cos’è una partita, che cosa significa un modulo, quali sono i ruoli dei giocatori. Basterebbe prendere l’ultima finale mondiale, Argentina-Francia, e vivisezionarla per raccontare che cos’è un 4-4-2 o un 4-3-3, che differenza c’è fra un attaccante centrale o una seconda punta, fra una difesa a 3 e una a 4. Questo farebbe riavvicinare i giovanissimi al calcio: diventerebbero alla fine tutti dei superesperti e potrebbero far finta di essere loro gli allenatori o i commentatori, divertiti e divertenti, di qualunque trasmissione virtuale di una partita”.
LE AMBIZIONI DI DE LAURENTIIS: MATRIMONI ALLO STADIO E GUERRA ALLA PIRATERIA
De Laurentiis ha anche evidenziato la necessità di rinnovare gli stadi e renderli luoghi accoglienti per le famiglie. Ha sottolineato come molti stadi, ad eccezione di qualche raro caso, siano obsoleti e ostacolano la visione della partita, inoltre spesso sono dotati di piste d’atletica, come quelli di Napoli o Roma. Propone quindi di trasformare gli stadi in luoghi comunitari, dove le famiglie possano trascorrere l’intera giornata divertendosi e mangiando. Ha addirittura suggerito di celebrare matrimoni e prime comunioni negli stadi, sottolineando che ciò potrebbe portare benefici economici.
“Il calcio è il gioco più antico del mondo, talmente antico che pensare che debba rimanere così com’è è sbagliato”. E ne elenca i problemi: “Innanzitutto noi abbiamo un grandissimo problema con gli stadi: tranne qualche rara eccezione, sono obsoleti, la partita si vede male, c’è la pista d’atletica, come a Napoli o a Roma”. Poi De Laurentis si chiede: “Vogliamo portarvi le famiglie? Vogliamo far sì che allo stadio si possa rimanere tutta la giornata a divertirsi, a mangiare? Io allo stadio celebrerei i matrimoni e le prime comunioni. Magari la Chiesa si potrebbe inquietare, ma basterebbe montare un altare benedetto, noi lo abbiamo fatto in ritiro a Dimaro: quante volte è venuto il cardinale Sepe a officiare la messa e nessuno si è mai scandalizzato? Il campo di calcio è sottostimato e sottoutilizzato, potrebbe produrre dei benefici sul fatturato”.
Per De Laurentis, insomma, lo stadio deve essere considerato un luogo “comunitario” contro il concetto di “stadio virtuale”: “Dobbiamo riuscire a riconquistare i giovani. E contrastare la pirateria, che ci ha ucciso: in otto anni ci ha portato dai 4 milioni e 300 mila abbonati che avevamo a un milione e 900 mila. Io mi auguro che Meloni riesca a far passare la nuova legge contro la pirateria senza se, senza ma, senza condizionamenti dei grandi gruppi che molto probabilmente vorrebbero invece il via libera sul web senza nessuna imposizione e nessun blocco”.
DE LAURENTIIS E L’IDEA DI UN CAMPIONATO ‘ESTIVO’
De Laurentiis ha inoltre proposto l’idea di un campionato estivo, iniziando il 1° aprile, che consentirebbe di disputare i campionati nazionali e le Coppe europee nei primi sette mesi fino a ottobre. I restanti cinque mesi, da novembre a marzo, sarebbero dedicati al riposo dei giocatori, ai ritiri e alle partite delle nazionali.
“Io avrei un’idea. Perché giocare d’inverno con la neve, la pioggia, la grandine? Non potremmo cominciare in tutta Europa il 1° aprile? Non è un pesce d’aprile, ma una necessità. In 7 mesi fino a ottobre si potrebbero disputare campionati nazionali e Coppe europee. Da novembre a marzo restano 5 mesi per far riposare i signori calciatori, andare in ritiro, giocare con le nazionali. Se ho calciatori africani, perché a gennaio me ne debbo privare per la Coppa d’Africa?”.
De Laurentiis ha infine criticato l’Uefa e la Fifa per la loro mancanza di considerazione verso queste questioni, accusandole di essere interessate solo alle rielezioni.
“Uefa e Fifa sono assenti per egocentrismo ed egoismo. Per loro esistono solo le votazioni per essere riconfermati, ma non si pongono questi problemi”.