L’allenatore Delio Rossi si è soffermato sull’esonero di Garcia e sull’arrivo di Walter Mazzarri al Napoli.
Il Napoli prova a risalire la classifica e soprattutto le prestazioni dopo l’esonero di Rudi Garcia. Al timone ora in tecnico che il Napoli conosce bene e che ha fatto battere il cuore dei tifosi napoletani circa dieci anni fa: Walter Mazzarri.
A dire la sua è stato anche l’allenatore Delio Rossi, intervenuto a ‘Febbre a 90‘, in onda su Vikonos Web Radio/Tv.
“L’esonero di Garcia me l’aspettavo perché c’erano tutti i segnali, aveva perso la fiducia della società e quando si entra in discorsi tecnici e lo si fa sapere all’esterno, ormai l’esonero è vicino. Oltretutto se la tua permanenza dipende dalla partita successiva, sei ad un passo dall’addio. Il ritorno di Mazzarri? Forse il suo nome non era tra i papabili, l’esonero è ovviamente una sconfitta della società, che non è stata accurata nella scelta di Garcia, considerando anche che tipo di squadra è il Napoli, campione d’Italia. Ora non ci sarà più un capro espiatorio, Garcia ad ogni modo non è stato il male assoluto. Ragionando per assurdo, durante una rapina, il palo o l’uomo con la pistola sono responsabili allo stesso modo per cui quando viene allontanato un tecnico sono tutti colpevoli. In ogni caso, la scelta di Mazzarri mi sembra oculata, lui capisce di calcio e può dare tanto al Napoli. Walter conosce l’ambiente, ha voglia di mettersi in pista in una piazza che lo ha visto fare molto bene”.
“Ora i giocatori non hanno più alibi, il loro rendimento è stato molto al di sotto degli standard passati. Vero anche che sono passati 33 anni dall’ultima volta del Napoli Campione, per cui non si aveva l’abitudine a vincere”.
Delio Rossi ha poi aggiunto: “Faccio il tifo per Mazzarri, tra l’altro che vuol dire ‘allenatore a termine’? Perché ‘traghettatore‘? Se fa bene perché non dovrebbe restare a lungo? Ora c’è il gusto del nuovo, di voler stupire a tutti i costi, in realtà se Walter ottiene i risultati sarebbe anche giusto continuare in azzurro. E sento e leggo tante fesserie legate alla la storia del modulo, come se a Coverciano ci dessero il patentino del 4-3-3 o del 3-5-2…”.