Calcio Napoli

Perinetti: “Napoli attento alla Roma, c’è un pericolo concreto”

Il dirigente parla a Radio Marte

Napoli-Roma è il big match della 33sima giornata di Serie A, gli azzurri giocano di nuovo allo stadio Maradona lunedì di Pasquetta. La squadra di Spalletti deve reagire alla sconfitta con la Fiorentina che ha “rovinato il momento ma ora bisogna reagire, piangere sul latte versato è inutile, la squadra è in condizione e ha ancora dei traguardi possibili. Sarebbe brutto non tentare, almeno per non avere rimpianti. Giocare in casa per vincere è più difficile quando c’è un pubblico così, il problema nasce quando c’è molta aspettativa, Spalletti ha caricato molto la partita e forse non era necessario. Il Napoli ha buonissimi giocatori, una squadra forte ma non tanto consapevole della sua forza e mancano un paio di giocatori che possano trascinare gli altri“.

Napoli-Roma: le parole di Perinetti

Secondo il dirigente sportivo Giorgio Perinetti, non sarà facile il match con i giallorossi: “Squadra cresciuta e quadrata, plasmata a immagine di Mourinho. Ha trovato carattere, ovviamente auspichiamo che la Conference League venga in Italia nella prima edizione. Chiaramente lì ci sono più spazi, le marcature su Zaniolo sono state nulle. Ma la Roma è in buon momento, la squadra si presenta con la testa più sgombra del Napoli e questo è sempre un pericolo“.
Napoli-Roma sarà anche il confronto tra Spalletti e Mourinho: “Chi vince il confronto? Anche qui c’è incertezza, Mourinho ne sa una più del diavolo ma Spalletti non è da meno. Vincerà chi avrà più condizione mentale nei giocatori. Il Napoli per me era la seconda candidata allo Scudetto dopo l’Inter, le sconfitte contro Milan e Fiorentina hanno rallentato la corsa ma ha le possibilità di fare risultato“.

Perinetti parla anche dei tanti stranieri già nei campionati Primavera: “Capisco che è difficile arginare il fenomeno anche per problemi di carattere costituzionale ma servirebbe un gentleman agreement per utilizzare in Primavera almeno 7-8 italiani durante una gara. Questo già potrebbe arginare il fenomeno. Dipende se vogliamo pensare al calcio italiano o agli interessi. Se ricominciamo a insegnare la tecnica e dare continuità, il nostro processo di formazione tornerà a essere vincente. Altrimenti le difficoltà aumenteranno.
L’Inter gioca su un campo difficile ma ha i mezzi per vincere, la vittoria di Torino gli ha dato un po’ di fiducia ed è tornato Brozovic. Il Milan è più alterno, ha perso dei riferimenti come Ibrahimovic e Kessié, cioè due elementi indispensabili. Il Genoa è abituato ai pareggi, Blessin dalla Germania è venuto a insegnarci come si fa il catenaccio. Ha ridato un’anima alla squadra ma bisogna fare punti e quando ha tentato di sbilanciare un po’ la squadra per vincere ha perso. Sia in testa che in coda è tutto incerto“.