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Corriere. Napoli-Genoa, i tifosi pronti alla contestazione. Azzurri sotto assedio

Napoli-Genoa, si annuncia una contestazione stasera al San Paolo. I tifosi pronti alla contestazione. In città striscioni d’accusa

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NAPOLI-GENOA, I TIFOSI PRONTI ALLA CONTESTAZIONE

Napoli-Genoa si preannuncia calda non solo per la classifica, ma per le contestazioni dei tifosi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso pieno di insoddisfazioni è caduta nel dopo-partita di Napoli-Salisburgo, con i calciatori ammutinati. Da martedì sera, oltre che il Napoli, anche la città si è trasformata in una polveriera. La riprova c’è stata giovedì, con le dure contestazioni alla squadra. E altre sono previste questa sera al San Paolo.

Si allarga la frattura tra tifosi e squadra. La contestazione ai calciatori azzurri e tutto quanto sta accadendo al Napoli è un boccone amaro, difficile da mandare giù.

In città, spiega Donato Martucci sul Corriere del Mezzogiorno,  non si fa che discutere di quanto accaduto a partire dal dopo-Salisburgo.

Alla vigilia di Napoli-Genoa la tensione registrata non faceva presagire nulla di buono. Ieri mattina sono apparsi striscioni, con firma Curva A,  nei luoghi simbolo della città: il Maschio Angioino, il Lungomare, il Museo Nazionale e all’esterno dello stadio San Paolo.

«Avete scelto una brutta strada… Rispettate chi questa maglia la ama e vi paga!».

Ora ai calciatori toccherà superare l’esame di un impegno casalingo con almeno 30.000 spettatori. E non sarà certo il colpo d’occhio a frenare la contestazione: il clima sarà pesante. La Curva A sembra quella più agguerrita contro i calciatori.

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I TIFOSI VOGLIONO RISPETTO

Sui social monta la protesta e le pagine Facebook sono ricche di inviti ai calciatori a voltare pagina e a tirare fuori gli attributi.

I gruppi organizzati della Curva B, invece, non saranno allo stadio stasera. Hanno deciso di disertare la gara per protestare contro le misure adottate dalla Questura che ha emesso multe e Daspo (divieto d’accesso alle manifestazioni sportive) per aver violato il regolamento d’uso dello stadio San Paolo (occupazione delle vie di fuga, tifosi a cavalcioni sulle balaustre).

 I sostenitori si ritroveranno all’esterno dello stadio, all’altezza della Curva B, per protestare contro queste misure restrittive.

Anche Antonella Leardi, madre del giovane tifoso Ciro Esposito, morto a seguito delle ferite nella sparatoria prima della fine di Coppa Italia Napoli-Fiorentina del 2014 a Roma, ha scritto una lettera con la quale rivolge «un accorato appello per far tornare la serenità in casa Napoli». «È un momento particolare per i nostri colori azzurri– si legge ancora nel testo firmato dall’associazione Ciro Vive, l’ambiente è minato da sentimenti che non appartengono alla nostra gloriosa storia. Ma i tifosi hanno bisogno di continuare  a sperare ancora. Noi tifosi abbiamo bisogno del nostro Napoli come il Napoli ha bisogno dei suoi tifosi».

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