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Napoli da sempre legata alla cabala

Napoli non è famosa solo per il calcio o gli straordinari autori. La cabala ha un ruolo fondamentale nella cultura partenopea.

Autentico gioiello della Campania e dell’Italia intera è sicuramente la città di Napoli. Una città con un cuore vivo e pulsante al pari di quello che batte nei petti dei suoi abitanti e dei calciatori dell’omonima squadra. Dopo le vittorie contro la Lazio (5 a 2), contro la Sampdoria (2 a 0), contro il Torino (2 a 0) e contro il Milan (1 a 0) dei mesi scorsi, l’asinello del Napoli scalcia i suoi avversari che è un vero piacere scatenando, come è normale che sia, l’entusiasmo dei suoi tanti e fedeli tifosi.

Ma il capoluogo campano non è famoso solo per il calcio, i meravigliosi paesaggi della natura, le tante attrazioni turistiche, la cultura la cucina variopinta e gustosa, il cinema di grandi come Massimo Troisi, e la musica con personaggi del calibro di Pino Daniele ed Edoardo De Crescenzo. Il gioco stesso è una parte fondamentale della poetica e della vita dei napoletani come testimonia perfettamente la cosiddetta “Smorfia napoletana” legata alla Cabala.

Da non confondere però con la “Cabala Napoletana” che fu una sorta di associazione artistica di pittori del luogo che tentò sempre e comunque di favorire i pittori e gli artisti napoletani al contrario di quelli provenienti da altri luoghi o regioni d’Italia ed estere.

La loro influenza si può notare benissimo durante l’affresco della Cappella di San Gennaro, situata in pieno centro storico, e pare anche che chi sgarrasse alle regole stabilite se la vedeva piuttosto brutta. Si è infatti parlato di pestaggi ed omicidi attuati da pittori contro altri pittori. Alla faccia che erano delle persone sensibili!

Comunque sia, battute a parte, torniamo a noi ed alla nostra “Smorfia”, un libro che offre un’interpretazione dei sogni, non come Sigmund Freud agli albori della psicoanalisi, collegando gli elementi “visti” di notte con dei numeri. In tal modo è possibile giocare questi ultimi al lotto (potete provare anche voi consultando la lista dei migliori bonus o affidandovi a dei sistemi affidabili).

L’origine del termine stesso ha due possibili versioni. Stando ad una, risalente ai miti ed ai personaggi dell’antica Grecia, è una storpiatura del Dio Morfeo che era, per l’appunto, la divinità dei sogni che si manifestava solo di notte. Un altro indizio sembra invece essere presente nella cabala ebraica secondo la quale, all’interno della Bibbia stessa, ogni parola, lettera o segno ha un suo significato preciso verso il quale è possibile collegare dunque un numero.

 

Terminato il breve excursus storico etimologico, i numeri della “Smorfia” vanno da uno fino a novanta andando a coincidere con detti ed esclamazioni tipiche dei modi di dire e della tombola. Ad esempio la paura (‘a paura) corrisponde al novanta, il 48 è il morto che parla (‘o muorto che pparla), il 71 è la persona disprezzabile (l‘omm ‘e mmerda) e così via. Se al numero uno c’è l’Italia stessa, tutti gli altri 89 rappresentano fatti, personaggi ed avvenimenti tipici del folklore italico e napoletano che hanno contraddistinto questi luoghi e la cui influenza e memoria sono ancora molto vive nonostante siano passati anni ed anni ormai.