Umberto Chiariello dichiara che il Napoli è all’avanguardia tatticamente e Spalletti sperimenta sempre
Umberto Chiariello si sofferma sul Mondiale e sul Napoli. Il giornalista esperto di vicende partenopee ha detto la sua nell’editoriale ai microfoni di “Un calcio alla radio”, in onda su Radio Napoli Centrale: “Nelle storie mondiali di oggi parleremo di una sfida che è diventata abituale nella storia dei Mondiali di calcio solo dagli anni ’70 in poi, con tante situazioni altalenanti: Olanda-Argentina. Ciò che fa più impressione è che è saltato lo stereotipo tipico: l’Olanda che giocava d’attacco e l’Argentina di contropiede. Adesso sono due squadre molto difensive. La difesa a 3 non è altro che la riedizione del mondo di giocare all’italiana, quella col libero staccato e due marcatori sulle punte avversarie”.
Per Chiariello il Napoli è una squadra da studiare
Chiariello ha poi proseguito: “Questa difesa a 3 di oggi, diventa a 5: i quinti, quelli che lavorano a tutta fascia non sono terzini. Questa difesa saprà tenere conto di Alvarez, Di Maria e Leo Messi? Hanno studiato una gabbia per lui? Lo capiremo, ma la stessa Argentina non è una squadra di palleggio. In questo Mondiale non stiamo vedendo niente di nuovo. C’è una sola squadra che ‘danza’ e che quando ha la palla fa quello che vuole, il Brasile, anche se pur godendo di una difesa ermetica fatta da individualità straordinarie, è una squadra che oggi rischia qualcosa mettendo Neymar sulla tre quarti, lo stesso che corre la Francia con Griezmann. Il Portogallo, con tanta qualità, ha il problema del calante CR7 che sta turbando l’ambiente”.
“Andando ad analizzare quello che propone il Mondiale, Spalletti è avanti luce che ha un sistema di gioco super rodato, ma adesso sta provando nuovi moduli. Vuoi vedere che tra tanti profeti di sventura l’unico ad aver ragione è Spalletti che afferma di aver tempo di poter sperimentare cose nuove e poter migliorare ancora? Con un occhio al Mondiale ed uno al Napoli, possiamo dire che questa squadra è all’avanguardia anche tatticamente, quasi da studiare”. Ha concluso Chiariello.