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Maradona sarà operato d’urgenza per un coagulo al cervello. Napoli in ansia

Diego Maradona operato d’urgenza in Argentina. Al pibe de oro è stato diagnosticato un coagulo al cervello. Napoli ansia per il suo re.

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Diego Armando Maradona  dovrebbe essere operato per la rimozione ematoma subdurale al cervello, la notizia lanciata dal canale argentino Tycsports ha fatto il giro del mondo.
Quello che a priori sembrava poter essere considerato un ricovero per anemia e depressione, da cui sembrava guarito, Diego Armando Maradona dopo aver trascorso la notte nella clinica La Plata, secondo Leopoldo Luque, medico personale dell’ex fuoriclasse argentino, nelle ultime ore una TAC ha rivelato un ematoma subdurale al cervello e stasera dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico”. Ha riferito il canale tv sudamericano.
Maradona dovrebbe essere operato alla clinica Fleni di Buenos Aires dal suo medico personale, Leopoldo Luque, che in giornata si è espresso così: “È anemico e un po’ disidratato, abbiamo bisogno di altro tempo”.
La notizia ha scosso in particolare i napoletani, che proprio oggi 3 novembre festeggiavano il ricordo della punizione impossibile.

LA PUNIZIONE IMPOSSIBILE DI MARADONA

Il 3 novembre 1985, alla nona di campionato, la Juventus di Trapattoni, capace di infilare 8 vittorie su 8 nelle precedenti giornate, fa visita al Napoli. Il campo, pesante, non favorisce certo grandi giocate, ma Diego sembra comunque in grado di danzare tra gli avversari. Che, come gli capitava spesso, devono ricorrere al fallo per fermarlo. Succede anche al minuto 72, quando il signor Redini di Pisa assegna una punizione a due in area.

La porta è vicina, e in questi casi può anche essere uno svantaggio. Tacconi ne piazza 6 in barriera, e con il punto di battuta sul versante destro dell’area, praticamente non esiste spiraglio da cui far passare il pallone. L’unica soluzione sarebbe scavalcare il muro, se non fosse che è decisamente vicino. Troppo vicino. Praticamente a 5 metri dal pallone, scordatevi i 9 e 15 previsti dal regolamento. Impossibile provare a calciare in quelle condizioni, come potrebbe il pallone impennarsi e ricadere giù all’improvviso con così pochi metri a disposizione?

I giocatori del Napoli fanno notare a più riprese all’arbitro che non c’è la distanza regolamentare tra palla e barriera juventina, ma Redini non ne vuole sapere. Si perde un minuto buono in chiacchiere e discussioni, finché Maradona non prende la parola e mette tutti d’accordo: “Non fa niente, tiro lo stesso. Tanto gli faccio gol comunque”. “Come?”, insiste Pecci.

E pensare che Pecci, miscredente, quella palla, non gliela voleva nemmeno toccare. “Ma come fai a calciare da qui? Come fai?”, gli ripeteva sul punto di battuta. In effetti, a volerla analizzare da un punto di vista “scientifico”, non c’erano proprio le condizioni perché quel pallone superasse la barriera, figuriamoci entrare in rete. Ma sono anche imprese del genere ad alimentare il mito di Maradona e della sua punizione “impossibile”, quella che stravolse le leggi della fisica, come si scrive, se volete anche banalmente, ogni volta che viene celebrata.

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NAPOLI IN ANSIA

Il fatto è che la punizione di Maradona è stata davvero oggetto di studio, perché così come si vocifera che stando alla fisica il calabrone non potrebbe volare e bla bla bla, quel pallone calciato da Diego non dovrebbe avere modo di entrare in porta, in quelle condizioni, stando a quei parametri. Ma, come si dice in questi casi, Maradona non lo sa, e il pallone entra lo stesso.

Maradona è in attesa di essere operato e Napoli acclama ancora una volta una giocata delle sue, un dribling capace di riportarlo all’affetto della sua famiglia e dei suoi tifosi. FORZA DIEGO NON MOLLARE.

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