Crypta neapolitana o tomba di Virgilio a Napoli in realta’ era un tunnel militare. La crypta neapolitana fu realizzata da Lucio Cocceio anche per essere utilizzata per riti sacri.
Di: Antonello De Biase
La tomba di Virgilio a Napoli
Probabilmente all’origine del mito della tomba di Virgilio fu proprio la crypta neapolitana. La grotta è un rettilineo lungo 700 metri scavato nel tufo, perfettamente allineato da ovest ad est in modo tale che agli equinozi la galleria tradizionalmente oscura e buia potesse all’alba ed al tramonto risplendere dei riflessi della luce e questo fatto ha aumentato l’alone di mistero che circonda la costruzione.
Era un tunnel militare
la crypta neapolitana fu costruita per permettere alle truppe di raggiungere Puteoli da Neapolis senza passare per la più lunga via ante – Agnanum (odierna Antignano al Vomero), che fu realizzata da Lucio Cocceio anche per essere utilizzata per riti sacri.
La crypta neapolitana
Fin dall’antichità questo luogo ha sempre influito sulle credenze, i rituali e le tradizioni della città. Petronio affermava che nel I secolo la crypta era consacrata a Priapo, dio della fertilità, che veniva onorato con cerimonie misteriche e orgiastiche celebrate generalmente di notte. Ai riti pagani che avvenivano proprio all’ingresso della tomba di Virgilio si sostituì pian piano il culto dedicato alla Vergine di Piedigrotta.
Il culto dedicato alla Vergine di Piedigrotta
La forza del simbolismo connesso alla crypta neapolitana ha resistito nel tempo, ancora oggi, ad esempio, le partorienti si recano in preghiera alla chiesa di Piedigrotta, così come in epoca imperiale le giovani spose partecipavano ai riti propiziatori presso la crypta.
Tutte le credenze e i riti sorti dentro e intorno alla Crypta Neapolitana sono alla base di quella che conosciamo oggi come la Festa di Piedigrotta. Nella Crypta c’è anche il monumento funebre di Giacomo Leopardi.
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