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Il crollo del Napoli è preoccupante. C’è un incubo da evitare. Ecco i dati

Il crollo del Napoli potrebbe diventare un incubo. Secondo Angelo Forgione i dati degli azzurri sono  preoccupanti. Sogno finito a ottobre.

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Lo scrittore e giornalista Angelo Forgione ha analizzato il crollo del Napoli.  Forgione dalla propria pagina Facebook ha scritto un lungo post sulla genesi del crollo dei partenopei e le sue conseguenze:

IL PREOCCUPANTE CROLLO DEL NAPOLI

Un Napoli sciagurato quello visto contro l’Inter, in perfetta sintonia con l’andamento stagionale. Partita comunque ben giocata, quantunque la supremazia fisica e tattica dell’Inter sia stata evidente dall’inizio.

Ma il passivo maturato è figlio di errori propri, a partire dalla ripartenza donata ai nerazzuri e al rinculo dissennato di Hysaj che lascia spazio a Lukaku invece di puntarlo e magari abbatterlo “tatticamente”. Il resto è anche più lapalissiano.
Questa squadra ha perso certezze per tutta una serie di goffaggini iniziate prestissimo. Già a Torino contro la Juve, che hanno reso il cammino ripido soprattutto sotto il profilo psicologico. Succede di tutto a questi ragazzi: svirgolate, inciampi, scivoloni e papere di ogni tipo.

Bucare il Napoli, oggi, è semplice, e non doveva esserlo per nessun addetto ai lavori quando si disse che affiancare Manolas a Koulibaly avrebbe fatto della difesa azzurra un muro.

Macché! Tutti gli Azzurri incorrono in infortuni di ogni sorta, non solo i difensori. La squadra non gira. La sorte neanche, e ci mette il suo carico da undici.
Certe stagioni nascono sotto una cattiva stella e quando la spirale negativa prende a girare vorticosamente anche una squadra che alla vigilia punta in alto può ritrovarsi a lottare per evitare il baratro“.

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IL NAPOLI DEVE EVITARE UN BRUTTO INCUBO

Non è il momento di indicare colpevoli tra dirigenti, allenatori e calciatori. Piuttosto, è il momento di trovare presto la strada per non farsi risucchiare dalle sabbie mobili della classifica, che solo il bottino delle prime otto giornate tengono lontane ma non troppo.
Alla giornata 18, i punti sono solo 24.  Alla nona giornata, la metà del percorso sin qui compiuto, il Napoli era quarto, in zona Champions League, e oggi ottavo, fuori dalla zona Europa League.

In quel turno, gli Azzurri, sapendo dei pareggi di Juventus e Inter negli anticipi contro Lecce e Parma, pareggiavano indegnamente a Ferrara con la Spal e perdevano l’ultimo treno comodo. Da allora il crollo del Napoli è diventato evidente. In otto giornate, soli 7 punti, quanti quelli del Sassuolo, del Brescia e del Lecce; l’Udinese e il Bologna ne hanno raccolti 11; il Milan 12, come il Parma e la Sampdoria, che a quel momento era ultima e con Ranieri è ben ripartita; il Verona (una partita in meno) e il Torino 13.

Peggio del Napoli hanno fatto solo Spal (5), Genoa (6) e Fiorentina (6). La media degli ultimi otto turni è da salvezza sofferta, e c’è dunque da benedire lo slancio iniziale che aveva tenuto la squadra di Ancelotti al quarto posto, che oggi sarebbe benedetto. Quel margine consente oggi di tenere la distanza di sicurezza, ma alla vigilia del difficilissimo match contro la Lazio a Roma, ultima gara del girone di andata, e del non lontano match interno contro la Juventus, l’allarme suona. Il sogno è finito già ad ottobre, a Ferrara. È ora di aprire gli occhi per evitare un brutto incubo“.

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