Calcio Napoli

Grassani: “Plusvalenze, Osimhen vale già il doppio di cosa parliamo? Ecco la strategia difensiva”

Il legale della SSCN parla ai microfoni di Repubblica

La Procura Figc per il caso plusvalenze del Napoli, con la trattativa per Osimhen, chiede 11 mesi di inibizione per De Laurentiis e altri dirigenti azzurri. Inoltre vengono chiesti anche 3982 mila euro di multa. In pratica la richiesta per il Napoli è molto simile a quella per la Juventus che ha decine di operazioni sospette nel mirino della Procura. Dato che ad per Agnelli sono stati chiesti 12 mesi di inibizione.
Al Napoli viene contestata la sola trattativa di Osimhen, che è passato dal Lille al Napoli con l’inserimento di quattro calciatori come contropartite tecniche.

Grassani: “Napoli non necessità di plusvalenze fittizie”

Il legale della SSCN, Mattia Grassani interviene sul caso plusvalenze ed a Repubblica si dice molto sorpresa per la richiesta della Procura Figc. “Conosco nel dettaglio l’operazione Osimhen e mi sarei aspettato se non una richiesta di proscioglimento pieno, una proposta sanzionatoria più mite. Ma più che sorpreso, direi che sono perplesso davanti a richieste di sanzioni di assoluto rilievo per i dirigenti coinvolti, chiamati a rispondere per un’unica operazione che, per inciso, è l’unica di tutto il procedimento che non proviene dall’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Torino. Non si può nemmeno scherzare sul valore di un giocatore come Osimhen. È stato acquistato a 72 milioni di euro e dopo un anno e mezzo, avendo disputato la metà delle partite a disposizione, vale oltre 100 milioni, forse addirittura il doppio. Di cosa stiamo parlando? Le contropartite tecniche, poi, ammontano a 20 milioni complessivi ed erano in linea con i valori di mercato“.

La strategia difensiva di Grassani per il caso plusvalenze del Napoli, è già chiara: “La giurisprudenza, statale e sportiva, ha più volte affermato il principio secondo cui non è possibile individuare criteri standard per
le valutazioni dei calciatori. A maggior ragione in questo caso, dove si è trattato, di un’operazione condotta in assoluta trasparenza con un flusso di cassa di circa 50 milioni e relativa a un calciatore di indubbio valore“.
Ma c’è anche un altro fattore da tenere in considerazione: “Non si trascuri poi che il Napoli non ha mai avuto necessità di realizzare plusvalenze fittizie, in ragione della pacifica solidità economica- finanziaria del club, tanto che – anche eseguendo le rettifiche proposte dalla Procura federale – non si sarebbe realizzato alcun beneficio concreto a bilancio per il club di Aurelio De Laurentiis“.

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