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Giuseppe Spinosa: “Cavani dovrà presentarsi in tribunale. Mi ha fatto del male, io mi occupavo anche di sua moglie e dei figli…”

Giuseppe Spinosa: “Cavani dovrà presentarsi in tribunale a Napoli” Il matador è stato citato dinanzi al Tribunale del Lavoro dal suo ex collaboratore.

NAPOLI – Pier Paolo Marino aveva parlato dell’incredibile voglia che ha Cavani di tornare a Napoli, al punti di ridursi l’ingaggio… Nel frattempo però Giuseppe Spinosa, suo ex collaboratore al quotidiano cronache di Napoli racconta l’altra faccia di Cavani:

Cavani dovrà presentarsi in tribunale

“Giuseppe Spinosa, suo ex collaboratore, ha intentato una causa di lavoro contro il “Matador” per averlo pagato in nero e in seguito licenziato improvvisamente. L’uruguaiano, dunque, sarà costretto a presentarsi dinanzi al Tribunale del Lavoro il 28 novembre”.

Il racconto di Giuseppe Spinosa

“Spinosa, intervistato da “Cronache di Napoli”, chiede un risarcimento di circa 100 mila euro: “Circa due anni fa, dopo tre anni di collaborazione continua, Cavani decise di non avvalersi più delle mie prestazioni. Chiesi spiegazioni, ma l’uruguaiano non ha mai voluto dirmi il perché del licenziamento. Nel giro di 24 ore mi sono trovato senza lavoro. Eppure eravamo molto legati”.

Lavoro in nero

“Gli contesto il fatto di aver pagato le mie prestazioni in nero e di avermi tolto il lavoro senza una valida motivazione. L’ho chiamato in giudizio soltanto per la parte che mi spetta per i servizi svolti in Italia. Si tratta di una collaborazione di tre anni, 24 ore su 24. La nostra collaborazione è terminata due anni fa. Cavani non mi ha mai detto il perché della sua decisione”.

La madre Berta

“Credo, però, che abbia deciso di fare a meno di me su pressione esercitata dal fratello Walter Guglielmone e dalla madre Berta. Loro stanno con lui, perché sono attaccati ai soldi. Quando giocava nel Napoli era una persona gentile. Affabile. Il nostro rapporto era idilliaco. Io lavoravo col Napoli. Quando ebbe problemi con il club azzurro, Cavani mi chiese di aiutarlo nelle sue faccende. Poi, una volta trasferitosi a Parigi, l’uruguaiano è cambiato”.

..Mi occupavo anche della moglie e dei suoi bambini.

“Da quando ha iniziato a guadagnare tutti quei soldi (10 milioni di euro a stagione, ndr), non è più umile come una volta. Di cosa mi occupavo? Di tutto. Gli facevo da autista. Gli pagavo le bollette. Prima della separazione, mi occupavo anche della moglie e dei suoi bambini. Per Cavani mi rendevo reperibile 24 ore su 24”.
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