Claudio Gavillucci ritorna a parlare di Daniele Orsato e di Inter-Juventus del 2018. L’ex arbitro pare sia stato anche querelato ed ha detto: “Ho dato mandato al mio avvocato di capire se effettivamente Orsato, Valeri e Rizzoli mi abbiano querelato, in quanto a me non è stato notificato niente e ho appreso la notizia solo dai giornali. Ho la coscienza pulita e sarei meravigliato se fosse vero, essendomi limitato a dire semplicemente la verità, quella che tutti gli arbitri che hanno utilizzato ed utilizzano la VAR conoscono, e cioè che la registrazione audio e video della gara comincia al primo minuto e termina al novantesimo“.
Gavillucci autore anche del libro l’Uomo in Nero, non fa altro che ribadire, giustamente in questo caso, una cosa ovvia. E’ tecnicamente normale che una partita sia prima registrata integralmente e poi tagliata in un secondo momento, isolando gli episodi necessari. Quindi chi dice il contrario, afferma evidentemente una enorme bugia. Nessuno può sapere quando succederà l’episodio incriminato, quindi è necessario registrare tutto.
Intanto grazie al servizio de Le Iene, con tanto di labiale inedito, si cerca di far luce sull’audio mancante di Inter-Juventus del 2018. Chissà perché manca proprio, ed unicamente, l’audio di quando si parla del giallo a Pjanic. Un fallo evidente quello del bosniaco, in quel momento calciatore della Juventus, che Orsato però non decise di estrarre evitando l’espulsione di Pjanic.
Sulla vicenda Gavillucci ha aggiunto: “Da quanto si è visto nel servizio mandato in onda da Le Iene, il PM bolognese è riuscito in effetti ad avere la registrazione dell’intero match, in apparente contrasto con quanto Rizzoli aveva dichiarato in alcune interviste. Cosa poi venisse archiviato e chi fosse incaricato a farlo, non era mio dovere saperlo né l’ho mai detto. Anche se a me non appassiona, chi vorrà conoscere se c’è stato e che fine abbia fatto il colloquio tra Orsato e Valeri in Inter-Juve del 2018 dovrà aspettare la conclusione delle indagini della squadra mobile di Bologna, sarà loro l’ultima parola”.