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Edo De Laurentiis: “Dove sta il fair play finanziario? Il Napoli è stato retrocesso per molto meno…”

Edo De Laurentiis su Instagram attacca il sistema calcio. Il figlio del patron del Napoli punta il dito contro il fair play finanziario

Edo De Laurentiis tuona contro il sistema calcio in Italia. La serie A è colma di squadre fiaccate da perdite in crescita e debiti sempre più insostenibili. Il club devono fare i conti con i mancati incassi da stadio, a causa della pandemia e con i diritti tv assegnati al ribasso. Alla maggior parte delle squadre di serie A resta solo il gioco delle plusvalenze a tamponare bilanci in profondo rosso.

EDO DE LAURENTIIS DIFENDE IL NAPOLI E ATTACCA IL FAR PLAY FINANZIARIO

Edo De Laurentiis, dopo il post su Mazzoleni e gli arbitraggi che hanno penalizzato la squadra partenopea, tuona su Instagram contro il sistema calcio:

“Dove sta il fair play finanziario? Il Napoli è stato retrocesso per molto meno… ma esiste la giustizia? Oppure continuiamo a fare finta di niente? Povero calcio italiano…”

Il Napoli dal punto di vista finanziario è una mosca bianca, in un sistema che vede i maggiori club nuotare in un mare di debiti. Il caso di Inter  e Juventus è emblematico.

I nerazzurri, freschi di scudetto hanno chiuso l’ultimo bilancio con 102 milioni di perdite, il doppio dell’anno prima. Con i costi che superano i ricavi, in estate dovrà vendere e ottenere dal mercato plusvalenze superiori ai 67 milioni.
I bianconeri, hanno chiuso una stagione fallimentare. Niente scudetto dopo 9 anni e niente successi in campo internazionale, nonostante il fuoriclasse Ronaldo, costato tra prezzo d’acquisto e stipendi oltre 300 milioni, quasi l’intero fatturato di una stagione. I bianconeri chiuderanno quasi sicuramente ancora in perdita per il quarto anno consecutivo. Sul club di Agnelli pesa un debito finanziario netto di 385 milioni.

Edo De Laurentiis rispetto maglia
Edo De Laurentiis, vice presidente SSC NAPOLI

LA PLUSVALENZE SALVANO I CLUB?

Fa bene Edo de Laurentiis a denunciare lo stato del calcio nostrano. Gli incroci di scambio tra club si basano su valori spesso artificiosi, soldi veri in cassa non entrano. Sono, in virtù degli acquisti e cessioni concordate tra club solo numeri scritti a bilancio. Transazioni figurative che gonfiano i ricavi, quel tanto che basta a evitare una Caporetto definitiva.
Senza quei ricavi aggiuntivi lo sprofondo del calcio italiano varrebbe ogni anno oltre un miliardo di euro, rendendo la situazione debitoria ancora più grave. Già oggi i debiti cumulati, saliti a quota 4,6 miliardi, superano ampiamente i ricavi complessivi. Poche aziende si possono permettere debiti superiori ai fatturati senza fallire. Per il calcio questa regola pare non valere. Alla faccia di qualsiasi fair play finanziario che prevede l’equilibrio di bilancio.

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