Calciomercato Napoli

Durante: “Itakura è l’ideale per il Napoli. Vi spiego una cosa…”

Sabatino Durante, agente FIFA e consulente per il mercato sudamericano consiglia Ko Itakura al Napoli.

Calciomercato Napoli.   Il calciomercato è una fase delicata e fondamentale per tutte le squadre di calcio, inclusa l’Inter. L’agente FIFA Sabatino Durante, consulente per il mercato sudamericano dell’Inter, si è recentemente esposto sul futuro della squadra nerazzurra nel programma radiofonico “1 Football Club”, condotto da Luca Cerchione.

Crede che con l’arrivo di Garcia Raspadori troverà maggiore spazio?

“Credo di sì. Raspadori può fare la prima punta, e addirittura l’esterno d’attacco. Secondo me, però, è una seconda punta, ed in un 4-3-3 potrebbe coprire il ruolo di centrale di centrocampo. Può, dunque, ricoprire tanti ruoli. Con Osimhen è chiaro che si giochi in un certo modo, impiegando i due sterni. In tal modo Jack potrebbe avere poco spazio, ma sono certo che Garcia stimi molto calciatori come lui, capaci di giocare tra le linee. Bisogna anche convincersi che i calciatori da 16 partite l’anno sono, ormai, anch’essi importanti”

Tra i nomi fatti nelle ultime settimane, chi ritiene possa essere il miglior sostituto di Kim?

“Io ho detto che mi sembrano tutti giocatori bravi, ma il giapponese – Ko Itakura – credo che, oltre ad un discorso tecnico, possa garantire una grande visibilità in Oriente, ed un ritorno economico importante. L’aspetto mediatico, oggi, è un aspetto molto importante. Tecnica ed economia devono andare di pari passo. Con lo stopper giapponese il Napoli potrebbe fare un affare davvero importante”.

Come commenta l’arrivo di Cuadrado all’Inter?

Bisogna fare di necessità virtù. Quando nel cassetto mancano le camicie da 500 euro devi metterti la camicetta da 5 euro… È, però, un giudizio positivo. Dalle mie parti ci sono fabbriche che fanno maglie per marchi importanti acquistabili a soli cinque euro. L’Inter prende il massimo che può prendere con il budget che ha. Se noi non ci rendiamo conto, e non lo fanno nemmeno i tre quotidiani principali, che il nostro calcio è fallito c’è poco da fare.

Se una squadra come l’Inter ragiona come una provinciale, che prima di comprare deve vendere… Nel 1990 ospitammo il Mondiale, e vi dico che in quel periodo già parlavo di stadi di proprietà. Perché avremmo dovuto costruire delle cattedrali nel deserto? Cosa rimane alle proprietà dei club come patrimonio? In Sudamerica sono messi molto meglio sotto questo punto di vista. Hanno terreni di proprietà, così come i centri sportivi. Parlo del Brasile ma anche della Colombia, dove ci sono stadi eccellenti. I nostri, invece, sono fatiscenti. Gli sporadici successi – come quelli dell’Under 19 – vengono poi sperperati perché i giovani non sono messi nelle condizioni di esprimersi nella prima squadra”.