Il rapporto tra Aurelio De Laurentiis ed i tifosi del Napoli non è idilliaco. In città ci sono molte fazioni, tra cui sposa in pieno il modo di gestire il club da parte di De Laurentiis, con estrema oculatezza ai conti della società, e chi invece lo accusa di investire poco e di pensare solo agli stipendi del cda.
Il presidente De Laurentiis viene accusato di non amare il Napoli, eppure i risultati in questi anni non sono mancati, al netto della disponibilità economica che viene principalmente da sponsor e player trading. Inoltre il Napoli negli ultimi anni sta facendo dei grossi passi avanti a livello di marketing: tra Konami Center, Amazon e le maglie Armani, sono arrivati grandi marchi che possono proiettare il nome del club a livello internazionale.
Napoli – tifosi a gettone
Oggi arriva un’analisi del Corriere dello Sport del rapporto tra i tifosi del Napoli e De Laurentiis: “Negli anni di De Laurentiis, il presidente accusato di non amare la città, il tifoso del Napoli ha sostenuto di essere stato vittima di un perenne coitus interruptus o, se preferite, del supplizio di Tantalo. Ha più volte provato l’illusione di avere la vittoria a portata di mano e poi, per un motivo o per un altro, è sempre sfuggita. E il responsabile è sempre stato lui: il presidente. “Ha voluto trasformare i tifosi in consumatori? E noi consumiamo solo se il prodotto ci piace”. Questo è il succo del ragionamento. È un tifoso a gettone. Se si può vincere, si presenta con sciarpa cappellino, fischietto e tutto il corredo della tradizione: ’o core ’e Napule, Maradona, centomila cuori, eccetera eccetera. Altrimenti resta a casa e brontola sui social. Per anni una delle lamentele più in voga è stata: allo stadio non si può andare perché non ci sono i bagni. L’igiene prima di ogni altra cosa. Ma quei sei minuti, contro la Lazio,
hanno azzerato tutto“.