I tifosi della Roma preoccupati dalle sanzioni che potrebbe infliggere il giudice sportivo per i cori contro Napoli.
Sul web avevano lanciato la sfida al giudice sportivo, i tifosi della Roma hanno intonato per 90 minuti cori beceri contro Napoli e i napoletani, puniti allo scadere da una magia di Osimhen.
A Trigoria c’è molta preoccupazione, non tanto per il contatto spigoloso tra Karsdorp e l’arbitro Irrati quanto per la decisione sui cori dell’Olimpico contro Napoli. Dopo l’ammenda della scorsa settimana, 5.000 euro per gli epiteti discriminatori urlati dai tifosi della Roma in trasferta a Genova, è prevedibile una nuova sanzione perché in occasione della partita contro il Napoli dalla Curva Sud e non solo sono partite altre canzoni inneggianti all’eruzione del Vesuvio e allo slogan più noto («Lavali col fuoco»): gli ispettori federali hanno annotato tutto.
La decisione del giudice sportivo, attesa per oggi, ha un valore importante perché la prossima partita che la Roma giocherà all’Olimpico sarà il derby. E’ improbabile una squalifica dello stadio, o di un settore dello stadio. Da anni ormai la norma sulla cosiddetta «discriminazione territoriale» è stata interpretata in senso meno severo rispetto al passato.
Quanto alla rissa finale sul campo, Irrati ha espulso il preparatore atletico Rapetti e non Karsdorp, che era intervenuto per sedare gli animi. L’arbitro ha poi involontariamente pestato un piede al giocatore che d’istinto, preoccupato anche dal dolore al ginocchio, lo ha allontanato con una leggera spinta. Ma secondo le informazioni raccolte dalla Roma questa reazione non dovrebbe provocare conseguenze.
Come al solito potrebbe finire tutto a tarallucci e vino. I tifosi della Roma restano in ansia anche perchè lo stadio è già stato “ammonito” dal giudice e la squalifica pende sulla testa dei fans giallorossi.