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Ancelotti: “Vivere a Napoli è stupendo. Ecco perché sono andato all’Everton. De Laurentiis e la frusta…”

Carlo Ancelotti torna a parlare dell’addio al Napoli. Il tecnico dell’Everton rivela alcuni retroscena sull’esonero dalla panchina azzurra.

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L’ex tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti, torna a parlare dell’esonero dalla panchina partenopea. Il tecnico dell’Everton ai microfoni del Corriere della sera rivela alcuni particolari legati alla sua esperienza napoletana e i motivi che hanno prodotto la rottura con il presidente Aurelio De Laurentiis.  Ancelotti non ha lasciato un buon ricordo nei tifosi azzurri, molti lo ritengono l’unico responsabile della crisi del Napoli. Il tecnico è stato sostituito dall’amico e allievo Gennaro GattusoAncelotti di contro conserva di Napoli un ricordo meraviglioso:

“Vivere a Napoli è una delle cose più belle che possano capitare: non è finita bene. De Laurentiis mi ha detto: ho deciso di cambiare. Gli ho risposto: allora cerco un’altra squadra”

Ancelotti ripercorre alcune tappe fondamentali dall’arrivo al Napoli al passaggio in poche ore all’Everton:

“Sono andato a Napoli perché, dopo nove anni all’estero, avevo voglia di tornare in Italia e Napoli mi sembrava una piazza interessante… Diciamo che non è finita bene, ma è stata una buona esperienza. Vivere a Napoli è una delle più belle cose che possano capitare. Poi un po’ per i risultati, un po’ per altre difficoltà, si è chiuso il rapporto. Io vengo esonerato il 12 dicembre, l’Everton ha mandato via l’allenatore ai primi di dicembre, le cose si sono combinate. Coincidenze”.

L’ex tecnico del Napoli racconta il momento della separazione da Aurelio De Laurentiis:

“De Laurentiis mi ha detto: “Ho pensato di cambiare”, io gli ho detto “Sei sicuro?”, lui mi ha detto “Sì”, allora io ho detto: “Ok, allora cerco un’altra squadra”. Non avevo voglia di star fermo e farmi pagare senza lavorare. Allenare in Inghilterra è affascinante, e la società dell’Everton è ambiziosa”.

Come fa un allenatore a capire che presto verrà esonerato?

“Lo annusi, lo annusi… Nel calcio i segreti non esistono, si sa tutto di tutti. A Napoli si annusava… e che devi fare? Devi prendere atto”.

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Ancelotti spiega le proprie sensazioni rispetto alla vicenda Napoli:

“Mi dà fastidio che, quando le cose non vanno bene, mi dicano “Ah, bisogna usare la frusta, sei troppo buono, sei troppo gentile e accomodante coi giocatori!”. Ma dico: i dirigenti al mondo non conoscono come alleno? Non mi puoi prendere e poi dirmi di cambiare il mio modo non solo di allenare: il mio modo di essere. Perché io sono così, e così sono arrivati i successi. Se tu mi dici “Devi usare la frusta!”, è sbagliato, è sbagliato”.

È successo solo a Napoli…?

“Ma no, è successo anche al Chelsea, è successo al Paris Saint-Germain… Ho vinto tanto, lo so, ma i momenti difficili ci sono stati dappertutto. Anche al Milan ci sono stati dei passaggi difficilissimi. Però superati. Ecco: forse il Milan è stato l’unico posto dove non mi hanno detto: “Usa la frusta!”. Perché mi conoscevano”.