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Ancelotti prese Ibra al Napoli: Il retroscena che in pochi conoscono

Ancelotti e il Napoli: l’ingaggio di Ibrahimovic e la rivoluzione mancata. Ora il tecnico dei record è in finale di Champions con il Real Madrid.

Carlo Ancelotti, l’allenatore più vincente della storia del calcio, ha conquistato l’ennesima finale di Champions League alla guida del Real Madrid. Tuttavia, la sua esperienza sulla panchina del Napoli è stata ben diversa, caratterizzata da una rivoluzione mancata e dall’ingaggio di Zlatan Ibrahimovic che non andò in porto.

L’ingaggio di Ibrahimovic per il Napoli: il retroscena

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna de Il Mattino, durante la sua esperienza al Napoli, Ancelotti aveva ingaggiato Zlatan Ibrahimovic per sei mesi, con un contratto da sette milioni all’anno. Tuttavia, il presidente Aurelio De Laurentiis fece andare via il tecnico emiliano, mettendo fine a quello che sembrava essere un equivoco.

“Ancelotti è l’uomo della rivoluzione mancata al Napoli, De Laurentiis lo fece andare fine come se avesse messo fine a un equivoco, dopo aver intuito che aveva ingaggiato per conto suo Ibrahimovic per sei mesi (e sette milioni all’anno). Ancelotti è unico nel suo genere, scavalca gli steccati tra gioco a uomo, a zona, tradizionale, innovativo, all’italiana, alla castigliana, alla piastra, al forno al legna.

Perché c’è un solo gioco possibile: quello dove vince chi segna un gol in più. Senza estremismi, senza schemi, senza etichette, tik e tok, 80 per cento di possesso. Per far gol, dice, bastano 4 passaggi e 10 secondi. Si gioca in base ai calciatori che uno ha, si gestisce senza ansia ma con fermezza. A Napoli non gli riuscì nulla di tutto questo: ogni cosa, è andata storta”.

La rivoluzione mancata e l’esonero di Ancelotti

Nonostante il suo curriculum impressionante, Ancelotti non riuscì a convincere Lorenzo Insigne a spostarsi di dieci metri verso il centro dell’attacco durante la sua esperienza al Napoli. L’avventura del tecnico emiliano si concluse con un esonero, nonostante la qualificazione agli ottavi di Champions League. Anni dopo, lo stesso Ancelotti ha ammesso che “lasciarsi fu la cosa più giusta”.

Le piccole vendette di Ancelotti dopo l’esonero

Dopo l’esonero dal Napoli, Ancelotti si prese due piccole vendette: portò Allan, uno dei ribelli della notte dell’ammutinamento con il Salisburgo, all’Everton e ingaggiò James Rodriguez, un campione che De Laurentiis aveva finto di inseguire senza avere alcuna intenzione di ingaggiare.

“Ancelotti si prese due piccole vendette: portandosi Allan, uno dei ribelli della notte dell’ammutinamento con il Salisburgo e, soprattutto, James Rodriguez, che De Laurentiis aveva finto di inseguire senza aver alcuna intenzione di ingaggiare un campione da 10 milioni. Ancelotti vola verso la sua sesta finale di Champions, dopo aver trionfato in Liga, dopo aver guidato con convinzione e determinazione l’armata blanca contro il Bayern Monaco. È il migliore di tutti i tempi. Tranne pochi mesi”.

Il trionfo di Ancelotti con il Real Madrid e il primato di allenatore più vincente

Ora, Carlo Ancelotti si prepara a disputare la sua sesta finale di Champions League, dopo aver trionfato nella Liga e aver guidato con convinzione e determinazione il Real Madrid contro il Bayern Monaco. È il migliore allenatore di tutti i tempi, tranne per quei pochi mesi trascorsi a Napoli.

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