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Ziliani: “Secondo scandalo Calciopoli, ma questa volta nessuno si dimette dalla FIGC”

Il calcio italiano scosso da un secondo scandalo Calciopoli: l’inchiesta Prisma mette in luce un “contesto criminale di allarmante gravità”.

L’inchiesta Prisma della Procura di Torino ha scosso il calcio italiano, mettendo in luce un “contesto criminale di allarmante gravità” e coinvolgendo diversi club di serie A, tra cui la Juventus. Questo nuovo scandalo, noto come il secondo scandalo Calciopoli, è stato paragonato al primo scandalo Calciopoli del 2006, che portò alla condanna dei responsabili e alla ripartenza del movimento calcistico italiano.

Tuttavia, a differenza del primo scandalo, finora nessuno si è dimesso dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).  Paolo Ziliani sull’edizione odierna de Il Fatto quotidianoo,  ha esaminato in dettaglio il secondo scandalo Calciopoli e i suoi effetti sulla FIGC e sul calcio italiano.

Calciopoli

Nel 2006, lo scandalo di Calciopoli scosse il mondo del calcio italiano. Con le prime intercettazioni pubblicate dai giornali che svelarono l’esistenza di un’associazione a delinquere al vertice della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) e della Juventus Football Club, al centro dello scandalo. Nel giro di pochi giorni, il presidente della Figc Franco Carraro e il vice presidente Innocenzo Mazzini si dimisero. Seguiti poi dall’intero consiglio di amministrazione della Juventus.

Luciano Moggi, direttore generale della Juventus e poi radiato e condannato per associazione a delinquere, si dimise anch’egli, affermando di aver perso l’anima. Il Coni (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) nominò quindi Guido Rossi commissario straordinario della Figc. A sua volta scelse Francesco Saverio Borrelli come capo dell’Ufficio Indagini, al posto di Italo Pappa, altro sodale di Moggi. Successivamente  nominò Luigi Agnolin commissario straordinario dell’Associazione Italiana Arbitri e Cesare Ruperto presidente della Commissione d’Appello Federale.

Inoltre, l’Ordine dei Giornalisti sospese alcuni giornalisti coinvolti nello scandalo. Questo scandalo, che svelò l’esistenza di un sistema di corruzione radicato nel calcio italiano, portò alla condanna dei responsabili e alla ripartenza del movimento calcistico, che cercò di lasciarsi alle spalle questo periodo oscuro.

La Juve e l’inchiesta Prisma

Tuttavia, spiega Ziliani, 16 anni dopo, il calcio italiano è nuovamente scosso da un altro scandalo, noto come l’inchiesta Prisma della Procura di Torino. Ancora una volta, la Juventus è al centro dello scandalo, insieme alla Triade formata da Andrea Agnelli, Fabio Paratici e Pavel Nedved, che prende il posto della Triade composta da Moggi, Antonio Giraudo e Roberto Bettega.

L’inchiesta ha portato all’apertura di indagini penali, indagini della Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) e indagini sportive, con diverse cause penali in vista. Secondo i magistrati, è stato smascherato un “contesto criminale di allarmante gravità” caratterizzato da “condotte illecite reiterate e protratte nel tempo” e da rapporti di “partnership” con club amici, che mettono “in pericolo la lealtà della competizione sportiva”.

A differenza di Calciopoli, questa volta nessuno si dimette dalla FIGC

I club di serie A coinvolti sono l’Atalanta, il Sassuolo, la Sampdoria, l’Udinese e l’Empoli, oltre a altri club minori. Le intercettazioni hanno dimostrato il coinvolgimento dei massimi dirigenti della Juventus in illeciti gravi e reiterati, in concorso con i dirigenti dei club amici. Inoltre, il mondo del calcio italiano, che in passato ha cercato di insabbiare diversi scandali, tra cui il caso Suarez, e che a aprile ha assolto la Juventus e altri club in un processo su plusvalenze fittizie, si trova nuovamente sotto la lente d’ingrandimento per la sua mancanza di trasparenza e di correttezza. A differenza di Calciopoli, . Conclude Ziliani.

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