Calcio Napoli

Dalla povertà alla voglia di lasciare il calcio fino all’approdo al Napoli: la storia non facile di Natan

Il difensore del Napoli, Natan, ha pensato seriamente di lasciare il calcio prima del suo arrivo al Flamengo.

Nel mondo del calcio, ci sono storie che vanno al di là del semplice sport, storie di perseveranza, amore per il pallone e fede incrollabile. Una di queste storie è quella di Natan, difensore azzurro del Napoli acquisto dal Real Bragantino, la cui carriera ha attraversato un cammino tortuoso prima di approdare al Flamengo.

Natan, cresciuto in una famiglia numerosa come l’ultimo di quattro figli, ha affrontato la povertà fin dalla sua giovinezza. E’ quanto ci illustra l’edizione odierna del Corriere dello Sport che ci informa di come la sua passione per il calcio sia sbocciata in modo singolare: grazie a una parrocchia che organizzava spettacoli e recite, ha scoperto il suo amore per il pallone. Questo amore è cresciuto insieme a una fede incrollabile che lo ha guidato attraverso le sfide della vita.

La storia del nuovo acquisto del Napoli, Natan: tante prove difficili

La vita ha riservato a Natan molte prove difficili. Ha un fratello di nome Felipe, che si trova su una sedia a rotelle, ed è a lui che Natan è particolarmente legato. La forza di volontà di Natan e il suo desiderio di ispirare il fratello sono diventati il motore della sua carriera nel calcio.

Ma ciò che ha reso la sua storia ancora più incredibile è stata la tentazione di abbandonare il calcio. In un momento di crisi personale, Natan ha seriamente considerato di smettere prima di approdare al Flamengo. È stato un momento di sconforto profondo, ma il destino aveva in serbo per lui qualcosa di straordinario.

L’8 febbraio 2019, un terribile incendio ha distrutto il convitto del Flamengo, portando via la vita di dieci giovani compagni d’accademia. Incredibilmente, Natan è riuscito a sfuggire a questa tragedia, segnando un punto di svolta nella sua vita. È stato un momento in cui la fortuna o forse persino un miracolo hanno preservato la sua vita e la sua carriera. Questo quanto scrive il Corriere dello Sport:

E poi una parrocchia che organizzava anche un po’ di spettacoli, di recite, e così la passione gli è rimasta insieme con l’amore per il pallone e con una fede incrollabile. Nella vita ne ha passate tante: ultimo di quattro figli, la povertà, un fratello (Felipe) sulla sedia a rotelle a cui è legatissimo e a cui si ispira, la tentazione di smettere in preda a un crollo personale prima di trasferirsi al Flamengo e la fortuna – o il miracolo – di scampare al tremendo incendio che l’8 febbraio 2019 distrusse il convitto del Fla, rubando anche la vita di dieci compagni d’accademia”.

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