Le Interviste

Savoldi: “Napoli, Raspadori è il miglio attaccante italiano. Che coppia con Osimhen”

Beppe Savoldi parla dell’interesse del Napoli per giacomo Raspadori. L’attaccante del Sassuolo spinge per indossare la maglia azzurra.

Beppe Savoldi, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del Corriere dello Sport. Savoldi di attaccanti se ne intende, 233 gol in carriera. Di cui 77 proprio con la maglia azzurra che oggi Spalletti vorrebbe cucire sulla pelle di Jack Raspadori.

«Se l’idea è cambiare modulo, e dunque passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1, allora condivido pienamente la scelta: Raspadori è un giovane di qualità con grandi prospettive. Il miglior centravanti italiano, in questo momento, è Immobile. Belotti,  è stato frenato da numerosi problemi fisici e ciò significa che potenzialmente parliamo dell’attaccante del futuro»

Collocazione tattica.

«Beh, ma se arrivasse per fare il vice Osimhen, uno dei migliori centravanti in circolazione, allora sarebbe sprecato. Non può venire per fare la riserva, ecco perché parlo di cambio di modulo: alle spalle di Osimhen, diciamo alla Mertens. È svelto, rapido, si muove benissimo nei pressi dell’area: ha davvero grandi potenzialità».

Il Napoli ha salutato proprio Mertens, Insigne, Koulibaly e Ospina: una vera rivoluzione.

 «Sono arrivati giovani interessanti e in quest’ottica bisogna valutare anche l’interesse per Raspadori: ci vorrà un po’ di tempo per dare a questi ragazzi la possibilità d’inserirsi. E tra l’altro rispetto alla stagione precedente, almeno per il momento, si punta sul tridente».

Quanto e cosa ha perso la squadra con le cessioni?

«Credo un po’ di consistenza, però magari trovi presto lo spirito giusto e l’armonia. Magari scocca la scintilla e il Napoli può diventare una sorpresa. La mano e l’esperienza dell’allenatore saranno fondamentali».

Chi può recitare la parte del leader?

«Punto su Osimhen: lui è uno che fa reparto da solo. Se sta bene e riesce a trovare la continuità, e dunque ad allontanare la sfortuna che lo ha perseguitato negli ultimi due anni, può diventare un’arma letale. Il numero 9, però, non è mai un leader assoluto, piuttosto lo diventa di conseguenza: può esserlo davanti, questo sì, ma alle spalle ha bisogno di un gruppo che lo metta in condizione di segnare».

Raspadori potrebbe aiutarlo, insomma.

«Vero. E potrebbe anche giocare in coppia con lui in un modulo a due punte. Le soluzioni offensive aumenterebbero».

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