Calcio Napoli

“Raspadori al Napoli, valutazione altissima. Cifre che fanno male al calcio”

Giacomo Raspadori è un calciatore del Napoli, pagato 35 milioni di euro, arriva l’analisi de Il Fatto Quotidiano. In un pezzo on line si può leggere dell’affare Raspadori al Napoli, con De Laurentiis ed il giocatore stesso che hanno avuto tanta pazienza e volontà per arrivare all’accordo con il Sassuolo. Il giovane talento di 22 anni e prospetto della Nazionale italiana di Mancini è stato pagato profumatamente ed Il Fatto Quotidiano si chiede: “Giusto chiedere così tanto per un calciatore che ha fatto solo tre stagioni in A, tutte in neroverde? Ovviamente il Sassuolo ha il pieno diritto di chiedere qualsiasi cifra per chicchessia: società che non ha bisogno di vendere come dimostra anche il caso Berardi, inseguito per anni dalle big, che alla fine non si è mai mosso dall’Emilia e che ha sempre tenuto in altissima considerazione il proprio patrimonio tecnico“.

Il quotidiano fa anche un paragone con i giocatori italiani e quelli presi da altre federazioni estere. “Il Milan ha speso una cifra simile per De Ketalaere, che in più rispetto a Raspadori ha una stabile esperienza europea, avendo giocato già 16 partite di Champions in tre stagioni. Il Napoli per Kvaratskhelia ha speso 10 milioni, proprio il Sassuolo ha preso Augustin Alvarez dal Penarol per 12 milioni, per intenderci. E quindi: se malauguratamente dovesse far flop Kvaratskhelia l’impatto sarebbe decisamente meno forte rispetto a una potenziale non riuscita del colpo Raspadori. Questo per il Napoli“.

Poi si legge: “Per quel prezzo a Napoli è arrivato nel 2013 Gonzalo Higuain…che era già un giocatore importante, proveniente dal club più importante al mondo e che poi in maglia azzurra ha fatto 91 gol in 3 anni: normale i tifosi si aspettino tantissimo da Raspadori. Poi certo: c’è il West Ham che la stessa cifra la tira fuori per Scamacca, ma è noto che italiane e inglesi sul mercato non giochino ad armi pari. Un bel rischio, insomma, la politica secondo cui tutto ciò che luccica nel panorama Serie A e ha nazionalità italiana è inequivocabilmente oro. Un rischio perché porta molte squadre, big e non, a virare su scelte straniere, un rischio per le pressioni che l’alta valutazione inevitabilmente genera“.