Sono emersi alcuni dettagli circa il rapporto tra il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, e l’ex tecnico azzurro Luciano Spalletti.
Nel corso del tempo, emergono dettagli interessanti sul rapporto tra Aurelio De Laurentiis e Luciano Spalletti, protagonisti della scena calcistica partenopea. La collaborazione tra il presidente del Napoli e il suo ex allenatore è stata sicuramente vincente, ma anche caratterizzata da divergenze di opinioni. Uno dei punti di scontro riguarda l’impiego limitato di un giocatore di talento, Giacomo Raspadori, che ha destato l’attenzione del presidente.
Il Desiderio di De Laurentiis
Il presidente De Laurentiis aveva manifestato il desiderio di vedere Giacomo Raspadori impiegato in modo più consistente all’interno della squadra azzurra. Questa richiesta è emersa in contrasto con la posizione di Spalletti, che aveva limitato l’utilizzo del giovane talento. La figura del centravanti, in un Napoli guidato da Osimhen, poneva delle sfide tattiche, ma De Laurentiis sembrava convinto delle potenzialità di Raspadori. Ne parla l’edizione odierna del Corriere dello Sport:
“Esistono i calciatori anomali. Esistono i calciatori che non trovano una loro dimensione se non in un luogo. È il caso di Giacomo Raspadori. Che non trova un posto fisso nel Napoli (e non può trovarlo perché nel Napoli il centravanti è Osimhen) ma è forte e soprattutto un ruolo ce l’ha: è un centravanti. E la Nazionale è la sua casa, il luogo dove si sente a suo agio”.
Raspadori, giocatore dotato di indubbie qualità, sembrava avere una posizione chiara all’interno della squadra, ovvero quella di centravanti. Un ruolo che diventava problematico data la presenza di un titolare indiscusso come Osimhen. Nonostante le sfide nel club, la Nazionale diventava il rifugio ideale per Raspadori, un luogo dove si sentiva a suo agio e poteva esprimere appieno il suo talento da centravanti.
Spalletti e le Scelte Tattiche
Spalletti, allenatore del Napoli nella passata stagione, aveva optato per un utilizzo parsimonioso di Raspadori come centravanti, una decisione che aveva chiaramente irritato De Laurentiis. Una scelta non era attribuibile solo a Spalletti, ma rientrava in una più ampia strategia tattica.
“Del resto a schierarlo centravanti è stato Luciano Spalletti che lo scorso anno lo ha utilizzato col contagocce infastidendo De Laurentiis. Ma non era colpa di Spalletti, così come non è responsabilità di Garcia. Raspa è centravanti, tutto il resto è precarietà. L’unico difetto (non da poco) sono stati i gol che ha sbagliato. Ma Raspa il senso della rete ce l’ha, e quindi non ci preoccupiamo”.
Era stato questo il motivo di qualche ‘attrito’ tra il presidente del Napoli e lo stesso Spalletti.