Calcio Napoli

Pizzul risponde a Cassano: “Messi? Vincere il Mondiale non gli basterebbe per essere accostato a Maradona”

Bruno Pizzul risponde a Cassano in merito al paragone Messi-Maradona. L’ex commentatore  asfalta Fantantonio.

Antonio Cassano va in escandescenza per il paragone che da sempre anima il mondo del calcio. E’ più forte Maradona o Messi: a questa domanda. Ai microfoni della  Bobo TV, l’ex calciatore di Real Madrid e Roma attacca frontalmente i detrattori di Lionel Messi:

“Indipendentemente da come andrà il Mondiale, Messi è il più grande giocatore della storia del calcio. Mi stanno spaccando i co***ni ogni giorno che il paragone non c’è e che Messi non è il più forte”.

“Smettetela, tanto lui è una persona talmente perbene che non vi ca**. Messi è unico, ha rivoluzionato il calcio negli ultimi 20 anni. E quei buffoni continuano a scrivere e a parlare. Attaccatevi al ca**o”.

PIZZUL RISPONDE A CASSANO SUL PARAGONE MESSI-MARADONA

Bruno Pizzul, storico commentatore del calcio italiano ha espresso la propria opinione sul paragone Messi-Maradona:

“Per quanto possa essere qualcosa che si può augurare a Messi, penso che non gli basti vincere il Mondiale per essere accostato a Maradona. E credo con tutta sincerità che neanche Messi abbia mai avuto questa aspirazione, chi conosce Messi sa che nessun argentino e nessuno che ami il calcio voglia un confronto del genere.

“C’è un modo solo per poter definire Maradona. Il solo aggettivo che userei per lui è “unico”: sia in campo, dove faceva cose che nessuno riusciva nemmeno a pensare di poter fare, ma soprattutto fuori.

Nonostante abbia avuto una vita contrassegnata da dolori e delusioni, non c’è mai stato un compagno di squadra che abbia mai detto mezza parola contro di lui. È stato straordinario nell’appoggio non solo per quel che concerne la qualità calcistica ma anche umana.

Aveva la singolarità di mettere a proprio agio tutti quelli che lo conoscevano. Io non avevo grande familiarità con lui, ma ogni volta che lo incontravo mi trattava con enorme rispetto e amicizia.

Se capitava che dovessimo prendere l’ascensore insieme, insisteva perché entrassi prima io. Aveva straordinarie qualità umane e manca infinitamente oggi, a Napoli ma direi a tutto il mondo del calcio”. 

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