Calcio Napoli

Lo Monaco: “Napoli non ti capisco. Perché Spalletti e Giuntoli vanno via?”

Il direttore sportivo sconcertato

Disappunto di Pietro Lo Monaco che non si spiega perché Luciano Spalletti e Cristiano Giuntoli vanno via da Napoli

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Pietro Lo Monaco, direttore sportivo.

Spalletti? Ho espresso anche in altre circostanze tutto il mio disappunto perché non riesco a comprendere il motivo di tutto ciò che sta accendendo. La squadra è guidata da un tecnico che ha avuto una parte importantissima in questa vittoria. Il Napoli ha delle prospettive importanti, non riesco a capire perché l’allenatore va via, il direttore sportivo va via, un giocatore importante come Kim può andare via. I protagonisti devono porsi delle domande, cosa c’è sotto una cosa del genere. Chi pensa che determinati ruoli siano sostituibili senza problemi, sbaglia”.

“Un tecnico come Spalletti ha la sua parte importantissima di merito in questa vittoria. Osimhen negli scorsi anni aveva fatto parlare più per le ombre che per le luci. È stato fatto un lavoro che ha dato risvolti notevoli. Si fatica a prendere una gatta da pelare come il Napoli lasciato da Spalletti. Io penso che il teatrino messo in piedi sia tutto chiaro, sarà il presidente a parlare. Tutto il porsi in un certo modo, il bel parlare, questa vicenda ha cancellato praticamente tutto. Io sono curioso di ascoltare e sentire i motivi che hanno portato a questo pandemonio, ma probabilmente non li sapremo mai”.

Pietro Lo Monaco non si spiega perché Spalletti e Giuntoli vanno via

“I tecnici sono allenati alla sopportazione dello stress, altrimenti non farebbero questo mestiere. Parlare di stanchezza mi fa un po’ sorridere, la stanchezza lasciamola agli zappatori. Due anni non sono nulla per una professione che è allenata a sopportare lo stress, mi sembra stranissima questa situazione. A meno che non abbia fatto dei discorsi di convenienza. È stranissimo che all’indomani di un successo così importante con le prospettive che ha davanti il Napoli, ci sia tutta questa diaspora. Mi sembra strano, accade il contrario in genere. Il Napoli è stato uno spettacolo vederlo giocare, davanti ha delle autostrade per diventare una delle prime d’Europa. Non posso pensare che Osimhen me lo possa godere solo un altro anno. Questi sono assegni circolari, una società organizzata va a cercare le alternative a giocatori come Kvara e Osimhen e se le prepara. Della squadra base io faticherei a toccare qualcosa”.

“Il successore di Spalletti? Il Napoli potrebbe andare su un nome come Luis Enrique che ha vinto tantissimo col Barcellona e la nazionale spagnola, ma potrebbe andare anche su giovani nostri che hanno una buona prospettiva. Non parlo di De Zerbi perché è riuscito a portare il Brighton in zona Europa. I giovani ci sono. Domanda che faccio io, ma il Napoli che ha vinto e può ancora vincere come sostituisce un tecnico come Spalletti con un giovane ricominciando il percorso? Diventa veramente avventuroso. Può andar bene, ma attenzione.
Il Napoli ha un seguito pazzesco e lo dice anche la società”.

“Questo scudetto ha rafforzato lo spirito napoletano in giro per il mondo. È considerata a tutti gli effetti come una grande del calcio. Per essere completa un’azienda calcio deve avere altre cose come il settore giovanile, delle strutture. Se andate a vedere il centro sportivo del Manchester City, è qualcosa di disumano. Hai il dovere di curare anche quest’aspetto per definirsi una struttura importante. Quando indovini un campionato del genere a queste condizioni che si sono verificate hai fatto bingo e sei da portare ad esempio. Nel tempo prima del Napoli ci sono state altre società a portare avanti questo discorso gestionale”.

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