Aurelio De Laurentiis deve decidere se vendere il Napoli o il Bari perché dal 2024 le multiproprietà sono abolite, il patron vuole avere tempo fino al 2026. Il presidente della Figc Gabriele Gravina non vuole più avere un caso Salernitana, quindi ha imposto il termine perentorio del 2024 per risolvere tutte le comproprietà. Ma i De Laurentiis che controllano Napoli e Bari, non vogliono sottostare a questo lasso di tempo limitato, poiché questo mette limiti alla cessione del club, in termini di trattative. Soprattutto se De Laurentiis dovesse cedere il Napoli, società che ha un valore economico nettamente superiore a quella pugliese che è appena tornata in Serie B.
Multiproprietà Bari o Napoli: ricorso De Laurentiis
Ecco quanto scrive Gazzetta dello Sport sulla strategia giuridica che verrà adottata dal produttore cinematografico: “De Laurentiis ha organizzato una prima controffensiva sul piano giuridico. Il 27 aprile
il Tribunale federale discuterà il ricorso preparato dall’avvocato Mattia Grassani e firmato da Aurelio e Luigi De Laurentiis in proprio, Napoli, Bari e Filmauro. Ma il percorso giuridico potrebbe essere lungo e non esaurirsi nell’ambito sportivo: dopo i tre gradi di giudizio interni al sistema, ci sono il Tar, il Consiglio di Stato e in ultima
istanza persino la Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo.
Insomma, il tema è quello di poter gestire una trattativa per la cessione di un club, operazione impegnativa come si è visto con Lotito e la Salernitana, senza il cappio del dover vendere per forza. Per questo, l’eventuale piano B potrebbe essere quello di avere più tempo, magari fino al 2026. Di fatto, però, in questo caso non è tanto o non è solo un problema di norma. E la Federcalcio? Gravina, che ha dalla sua una grande maggioranza in Consiglio federale, è convinto che la norma sia un punto di equilibrio per ripristinare una situazione di normalità“.
Proprio il 2026 era la data indicata da Luca Cerchione per la cessione del Napoli a Bezos. Sarà una coincidenza?