Cultura Napoletana

la celebrazione del 300simo di Carlo di Borbone… NAPOLI vs REAL MADRID

la celebrazione del 300simo di Carlo di Borbone… NAPOLI vs REAL MADRID. Una mostra dedicata al sovrano illuminato che da re di Napoli salì al trono di Spagna.

Di:Melania Guida CdM e Paolo De Luca la Repubblica. Titolo di Angelo Forgione

NAPOLI vs REAL MADRID non e’ solo calcio ma anche storia. A Napoli parte la celebrazione del 300simo di Carlo di Borbone.

QUANDO fu il momento di imbarcarsi alla volta di Madrid, nel 1759, re Carlo di Borbone, appena salito al trono di Spagna, si sfilò l’anello che aveva trovato sotto un cumulo di macerie pompeiane. Era molto legato a quella pietra antica, che rappresentava una maschera teatrale. Ma il sovrano scelse di lasciarla qui, nella sua Napoli.

Prima Carlo che re. Lo aveva ben intuito Francisco Goya che non a caso lo rappresentò a cavallo, la sua vera passione. E prima di lui Francesco Liani che del sovrano disegnò con attenzione quel volto scarno, fiero ma evidentemente abbronzato.

Perché a Carlo, Carlo III di Borbone, piaceva galoppare all’aria aperta e pazienza se il colorito scuro non si addiceva ai dettami dell’epoca. Carlo aveva la sua personalità, fortissima, anticonvenzionale e una visione fuori dal comune, a dir poco moderna. Come quella di trasformare il suo amore per le antichità in strumento di propaganda del suo regno, promuovendone la conoscenza con mezzi, per quel tempo, all’avanguardia.

Carlo, infatti, non si limitò solo a recuperare gli straordinari tesori che Ercolano, Pompei e Stabia via via rivelavano, ma volle esporli al pubblico. Gli originali a Napoli, i calchi in gesso delle sculture bronzee rinvenute nella Villa dei Papiri a Ercolano portati a Madrid per poter rivedere quanto lasciato nell’Herculanense Museum

Ne è prova «Carlo di Borbone e la diffusione delle Antichità: Napoli, Madrid, Città del Messico» la mostra, in occasione del trecentesimo anniversario della nascita del sovrano, che il Mann, il Museo Archeologico di Napoli, dedica al Borbone (inaugurazione domani alle 17) fino al 16 marzo.

Curata da Valeria Sampaolo e realizzata d’intesa con la Real Academia de Bellas Artes di San Fernando e l’Academia de San Carlos di Città del Messico, la mostra è sostanzialmente incentrata sul ruolo di re Carlo come divulgatore delle scoperte della nascente archeologia attraverso i volumi realizzati dalla Stamperia Reale (il primo uscì nel 1757) da lui stesso fondata. Brillano di fresco restauro le lucenti matrici in rame delle Antichità (una selezione delle oltre 5000 custodite dal Museo) che illustrano gli aspetti tecnici di quella raffinatissima arte che è l’incisione.

Fanno parte di un corpus di sessanta opere tra dipinti, disegni, incisioni, sculture, affreschi e documenti storici .

La mostra si chiude con la partenza di Carlo che lasciando Napoli si tolse l’anello antico che aveva sempre portato al dito dal momento del ritrovamento a Pompei, e infine le copie di questi, disegni per lo più, destinati all’Academia di Città del Messico.

Una mostra in tre tappe, dunque, con l’inaugurazione in simultanea garantita dalle moderne tecnologie multimediali e dalle ricostruzioni in 3D, per scoprire, attraverso un patrimonio comune di antichità, la straordinaria strategia divulgativa di un sovrano davvero illuminato.

 

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