Serie A

Juve: “Alterazione sistematica e dolosa dei bilanci, che non sono attendibili”

Alessandro Giudice spiega al Corriere dello Sport le motivazioni della corte federale sulla penalizzazione della Juve.

Ieri sono uscite le motivazioni per la penalizzazione della Juve. Ecco il commento di Alessandro Giudice: “Le e motivazioni della sentenza con cui la Corte Federale ha sanzionato la Juventus lasciano poco spazio all’immaginazione e pure alle contestazioni da proporre al collegio di Garanzia dello Sport. Queste potranno riguardare (è bene ricordarlo) solo questioni di legittimità”.

Bilanci Juve

Il tema più importante è quello dei bilanci chiaramente. “Nel merito, come avevamo anticipato a caldo, dopo la sentenza, risulta conclamata l’alterazione sistematica, pervasiva, materiale e dolosa dei bilanci della Juventus negli anni esaminati (dal 2019 al 2022). Bilanci che «semplicemente non sono attendibili» come peraltro già rilevato dalla Consob e dagli stessi revisori della Juve. Sistematica, perché praticata con scientifi ca precisione; preordinata all’unico obiettivo di correggere il risultato economico che si andava formando per cause naturali, nella misura degli importi necessari a presentare una perdita fortemente edulcorata ai terzi. Cioè al mercato, ai soci, ai regolatori ma – ciò che rileva nel giudizio sportivo – alla comunità del calcio di cui la Juve è parte integrante“.

L’ex giudice Sica: “Sanzione Juve è stata leggera. Ecco perché le plusvalenze sono fittizie”

Plusvalenze Juve

Poi aggiunge: “Perciò l’alterazione delle scritture contabili rappresenta per la Corte una ripetuta contravvenzione dell’art. 31 del Codice di Giustizia sportiva, tale da configurare la più generale violazione dell’art. 4, cioè degli obblighi di lealtà, probità e correttezza posti alla base dell’ordinamento calcistico. Che tale alterazione sottenda pure un reato non è automatico ma andrà provato nel dibattimento penale, tuttavia slegato da quello sportivo. Pervasiva, perché nel club tutti sapevano.

Il sistema delle plusvalenze artificiose era noto e condiviso – secondo la Corte giudicante – a tutti i livelli: dagli azionisti al presidente, dai membri del CdA ai dirigenti delle aree sport e finanza. Come risulta da una mole impressionante di intercettazioni, appunti, scritture non disponibili quando fu pronunciata la prima sentenza assolutoria, otto mesi fa. Materiale, poiché tale da generare effetti positivi sui singoli bilanci“.

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