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Mister 12. Un altro record di Insigne il magnifico. Capitan futuro è napoletano.

Mister 12.Un altro record di Insigne il  magnifico dopo i gol e gli assist. Lo scugnizzo si inchina e sogna la Champions. Capitan futuro è napoletano.

Di: Donato Martucci

Un altro record di Insigne il magnifico

NAPOLI Questa volta il soprannome «magnifico» sembra calzargli a pennello. Le sue prestazioni quando non sono condite da gol, lo sono di assist, giocate d’autore che solo un calciatore con i suoi piedi riesce a disegnare.

Lorenzo Insigne, fresco di rinnovo che lo legherà praticamente per tutta la carriera al Napoli, non smette di regalare perle. Non è soddisfatto, vuole fare sempre meglio e lo dimostrano i suoi numeri: contro l’Inter ha realizzato 12 dribbling: nessun giocatore ci era riuscito negli ultimi 10 anni. In stagione ha già giocato 45 partite, realizzato 16 reti e 10 assist.

Mister 12

Nella «Scala del calcio», come chiamano San Siro, si sono stropicciati gli occhi e non hanno potuto far altro che applaudire l’estro del talento di Frattamaggiore. Non solo dribbling, però, anche fase difensiva, imposta e appresa nell’era Benitez e perfezionata con Sarri.

E’ più tranquillo e ora si vede: in campo aiuta i compagni, ma li sprona anche come ha fatto con Rog, invitandolo a pressare e a coprire il campo in determinate zone. Del resto anche i cugini rossoneri del Milan si sono dovuti inchinare alle giocate di Insigne che a Milano fu uno dei protagonisti del successo contro la squadra di Montella (2-1), segnando un gran gol (il quinto ai rossoneri in carriera) al suo corregionale Donnarumma.

CURIOSITA’: Se il Napoli ha sbancato per due volte il Meazza nella stessa stagione (non accadeva dal 1932-33), gran merito è proprio dello scugnizzo partenopeo.

Dai fischi agli applausi

Sono lontani i tempi dei fischi dopo il rigore sbagliato con il Besiktas, ma anche qualche screzio con Sarri, specie dopo il cambio contro la Juventus.: «Insigne deve stare e zitto e basta. Se c’è qualcosa da dirsi, si chiarisce dopo la partita. Erano tre azioni di fila che si fermava e respirava».

Così Sarri all’epoca, ma ora non lo cambierebbe con nessuno. E anche Insigne ora ha avuto parole al miele per il suo tecnico. Perché nel frattempo il piccolo Lorenzo è diventato grande, si assume le sue responsabilità e si carica la squadra sulle spalle.

Capitan futuro è napoletano

Il capitano del futuro è lì pronto a giocarsi le sue chance e dopo la vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa vuole dare una mano a vincere altri trofei, magari quello scudetto cha manca ormai da troppo tempo e allora si che potrà raccontarlo ai suoi figli. Ora però l’obiettivo principale resta il secondo posto, quello della Champions diretta che evita grattacapi (vacanze ridotte) e soprattutto i preliminari che con le squadre italiane non sono mai stati fortunati. Con un Insigne nel motore, però, si può sognare. Capitan futuro è napoletano