Calcio Napoli

Hamsik dirigente del Napoli? L’agente: “Un’idea molto bella e romantica”

Le parole dell'entourage dello slovacco in merito al suo futuro

L’ex centrocampista slovacco, Marek Hamsik, potrebbe tornare a Napoli in veste di dirigente. Le parole dell’entourage.

Il Trabzonspor sarà la mia ultima squadra. Voglio ringraziare tutti i club in cui ho giocato per avermi dato questa opportunità. Ringrazio tutti per questo viaggio, ho coronato il mio sogno. Appena sono nato, il calcio è stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Questo era il mio destino”, queste le ultime parole in conferenza stampa di Marek Hamsik che a giugno terminerà la sua carriera da calciatore con la sua ultima squadra a Trebisonda. Poi tornerà a Napoli per godersi l’atmosfera azzurra dopo uno Scudetto tornato all’ombra del Vesuvio dopo 33 anni.

Marek Hamsik torna a Napoli da dirigente? L’annuncio dell’entourage

Nell’estate del 2007, Hamsik fece il suo approdo al Napoli, all’epoca guidato dall’allenatore Edy Reja. Il trasferimento fu un colpo di mercato ben pianificato, che segnò l’inizio di un nuovo capitolo nella storia del club partenopeo. Da quel momento in poi, Hamsik divenne un pilastro fondamentale nella squadra, dimostrandosi uno dei migliori centrocampisti del campionato italiano.

Ora Hamsik potrebbe tornare a Napoli, ma in nuova veste, quella da dirigente. A darne l’annuncio Martin Petras, membro dell’entourage dello slovacco. Petras è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli nel corso di Radio Goal e si è soffermato proprio sul futuro del giocatore: “Hamsik dirigente del Napoli? E’ una bella idea, molto romantica, ma come ho detto tutto dipende da lui e da De Laurentiis. Ora Hamsik vuole riposarsi e dedicarsi all’accademia con i bambini, oltre ad entrare nello staff di Calzona con la Nazionale della Slovacchia”.

Petras ha poi aggiunto: “Lui ha dato l’addio al calcio ed il mister gli ha chiesto una mano, così farà altre due partite a giugno come calciatore prima di lasciare definitivamente. Rapporto tra Aurelio De Laurentiis e Marek Hamsik? Sono ottimi, sono rimasti sempre in contatto tra di loro. Anche con i calciatori si messaggia nel gruppo ‘Napoli Legends’, spesso si scambiano opinioni e idee. Lui tornerà a Napoli a breve per godersi l’atmosfera per lo scudetto vinto dagli azzurri”.

Gli anni di Marek Hamsik a Napoli, come scordarli?

Il 28 giugno 2007, Marek Hamsik fece il suo approdo al Napoli, all’epoca guidato dall’allenatore Edy Reja. Il trasferimento fu un colpo di mercato ben pianificato e strettamente voluto dall’allora direttore sportivo, Pierpaolo Marino, che segnò l’inizio di un nuovo capitolo nella storia del club partenopeo.

Quando il suo trasferimento al Napoli venne ufficializzato, la notizia è stata accolta inizialmente con un certo scetticismo da parte della città. Non c’era nulla contro il giocatore stesso, ma in quel momento il vero fuoco e l’emozione dei tifosi non erano rivolti all’acquisto di Hamsik. Tanto è vero che quando lui e Ezequiel Lavezzi hanno ricevuto le loro prime maglie azzurre insieme, fuori dal centro sportivo di Castelvolturno, più di 400 persone hanno applaudito i due nuovi arrivi come gesto di benvenuto, ma allo stesso tempo hanno contestato la società gridando Basta illusioni, fuori i milioni”. I tifosi non si accontentavano solo di giovani talentuosi, ma desideravano campioni noti, affermati e pronti a fare la differenza. Sembrava che queste due cose fossero in contrapposizione. E qui risiede proprio il punto cruciale. Infatti, Marek Hamsik, che il 28 giugno 2007 lasciava il Brescia per diventare un nuovo giocatore del Napoli, rappresentava perfettamente entrambe le qualità: giovinezza (era appena compiuto 20 anni) e talento straordinario. E non è stato necessario molto tempo per rendersene conto.

Dal 2007, per dodici stagioni, Hamsik è diventato il capitano e il simbolo del Napoli entrando a far parte definitivamente nella storia del club anche per numero di gol segnati con la maglia azzurra per un totale di 520 presenze e 121 reti, contribuendo alla vittoria di due coppe Italia e una Supercoppa italiana.

In questi dodici anni sono passati allenatori, compagni di squadra e dirigenti, ma lui non si è mai mosso. E questo ha reso Hamsik non solo un semplice giocatore del Napoli, ma uno che ha sposato l’azzurro. Proprio come ha fatto con la città e l’essere napoletano. Tornare all’ombra del Vesuvio, anche semplicemente in veste da dirigente, non può che render felici tutti i napoletani.

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