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Corriere – Esame farsa per Suarez, ecco cosa rischia la Juventus

Esame farsa per Luis Suarez con Fabio Paratici della Juventus indagato, ma anche la società bianconera può rischiare penalizzazioni.

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La procura di Perugia, diretta da Raffaele Cantone, si sta muovendo già da tempo per fare luce sull’esame farsa di Luis Suarez attaccante che era finito nel mirino della Juventus. Proprio nella giornata di ieri è stato comunicato che tra gli indagati c’è anche Fabio Paratici, per false dichiarazioni rese ai magistrati. Ma la giustizia ordinaria non è l’unica che sta indagando sulla vicenda, perché secondo quanto scrive Corriere della Sera anche il procuratore Figc Giuseppe Chiné sta seguendo da vicino il caso ed è “pronto a passare all’azione. La Procura federale ha già chiesto ai magistrati di Perugia gli atti ostensibili dell’inchiesta, relativi ai tesserati coinvolti; al momento, dunque, quelli che riguardano Fabio Paratici. Quando arriveranno, si cominceranno a trarre le prime valutazioni nel rispetto della specificità della giustizia sportiva per la quale — ad esempio — il tentativo di commettere un atto illecito equivale alla realizzazione dello stesso“.

Dunque potrebbero esserci anche delle sanzioni sportive, per reati che per la giustizia ordinaria non sono rilevabili, mentre lo sono per quella sportiva. Per l’esame farsa di Suarez bisogna capire se verrà coinvolta anche la Juventus, per responsabilità diretta o indiretta. “Cosa rischia il club? Le pene vanno dall’ammenda alla penalizzazione, fino alla retrocessione e all’esclusione dal campionato. Queste ultime, però, sembrano ipotesi remote. Secondo la società — è questa la linea difensiva — Suarez era un obiettivo di mercato e per questo si sarebbero prese informazioni in merito al suo tesseramento, ma poi è stato messo da parte” scrive Corriere della Sera.

Intanto a Paratici potrebbe essere “contestata in particolare la violazione di due articoli del Codice di giustizia sportiva: l’articolo 1, per violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità; l’articolo 32 comma 7, relativo all’introduzione in Italia di calciatori extracomunitari che non ne avrebbero diritto mediante «atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsa o comunque alterati»”.

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