Coronavirus, contagiati due tesserati dell’Atletico Madrid. Secondo indiscrezioni si tratta di due calciatori
[wp_ad_camp_5]
Lo spettro del Coronavirus si è affaccia sulla Champions League e rischia così di far crollare tutto l’impianto sportivo che, con fatica, si è provato a ricostruire negli ultimi mesi. Ieri sera la doccia fredda. Quando tutto sembrava destinato a ripartire senza intoppi e ci sfiorava l’idea di poter rivedere i tifosi sugli spalti con l’inizio del prossimo campionato, l’Atletico Madrid ha ricevuto i risultati degli ultimi tamponi. Le notizie non sono buone: due tesserati del club madrileno sono risultati positivi al coronavirus e sono stati subito messi in isolamento nelle rispettive abitazioni.
Il coronavirus minaccia nuovamente il calcio internazionale. L’Ateltico Madrid stava per partire alla volta delle “finals”
Il coronavirus ha contagiato due tesserati dell’Atletico Madrid club non ha rivelato i nomi per rispetto della normativa sulla privacy, ma – secondo indiscrezioni reperite dai media spagnoli – si tratta proprio di due calciatori. A questo punto lo spogliatoio biancorosso è convinto che i due ragazzi possano aver contagiato altri componenti della rosa e perché no anche dello staff di supporto (medici, fisioterapisti, allenatori, massaggiatori, magazzinieri, ecc.). L’eventualità potrà essere confermata o smentita in giornata. Oggi l’Atletico Madrid conoscerà i risultati dei nuovi test effettuati su tutti e 93 i membri della spedizione Champions. Giovedì, in teoria, ci sarebbe il Lipsia. Ma con quale spirito? Con quale testa? Chissà come la stanno prendendo i tedeschi e tutte le altre compagini impegnate nelle finals… visto che il periodo di incubazione del virus dura fino a 14 giorni.
Il Coronavirus minaccia la salute delle squadre coinvolte nelle finals di Lisbona: i giocatori sono “carne da macello”?
Chi può pensare alle finals con il coronavirus che incombe su giocatori e staff? L’Atletico Madrid avrà la forza di pensare al campo? La partenza per Lisbona dei Colchoneros era prevista per oggi, ma la squadra di Simeone è stata costretta a rimandare la spedizione. La paura è quella che possa nascere un focolaio di coronavirus. Ecco quello che prescrive l’UEFA. Secondo quanto previsto dal protocollo (un protocollo davvero molto permissivo che non tiene conto della salute dei calciatori) le partite si possono giocare a patto che un club possa contare sulla disponibilità di 13 calciatori della Lista A. Beh, permetteteci di dire che tutto quest è assurdo. E’ vero che il calcio muove un indotto miliardario, ma è altrettanto vero che i giocatori non sono carne da macello. Con un periodo di incubazione di almeno due settimane, e con tutta la rosa di giocatori potenzialmente infetta, come si può consentire che la manifestazione prosegua?