Calcio Napoli

Il consigliere Simeone chiede al sindaco chiarimenti sulla questione debitoria del Napoli

Nino simeone, consigliere comunale e presidente della commissione Infrastrutture,  chiede chiarimenti in merito alla situazione debitoria della Ssc Napoli.

La questione debiti tra il Comune di Napoli e la Società Sportiva Calcio Napoli di Aurelio De Laurentiis non è ancora risolta.

Già qualche settimana fa c’è stato un incontro tra il sindaco Gaetano Manfredi ed il patron del club partenopeo per parlare proprio della situazione debitoria.

Le cifre ufficiali non ci sono ma si parla di circa 4,5 milioni di euro che la società azzurra deve versare nelle casse dell’Ente proprietario dell’impianto di Fuorigrotta.

Nino Simeone, consigliere comunale e presidente della commissione Infrastrutture, ha inviato una nota al sindaco Manfredi.

La  missiva inviata anche all’avvocatura del comune chiede chiarimenti sulla situazione debitoria del Calcio Napoli:

“Si chiede alle SS.LL., per quanto di rispettiva competenza, di fornire ogni utile informazione in merito all’ ammontare degli eventuali crediti che il Comune di Napoli vanterebbe nei confronti della Societa Sportiva Calcio Napoli Spa per l’ utilizzo dello Stadio
Maradona.
Ove mai la suddetta Società, risultasse ancora debitrice nei confronti dell’ Ente, si chiede di conoscere se l’ Amministrazione Comunale abbia posto in essere tutte le procedure previste dalla normativa, per il recupero del suddetto credito.
In attesa di un cortese e urgente riscontro, si porgono cordiali saluti”.

Nino Simeone ha posto anche un altro problema da risolvere, si spera di farlo già con l’avvio del campionato di Serie A o al massimo entro nella pausa dei mondiali, è quello di “dedicare un settore dello stadio a chi ha disabilità motoria.

Attualmente ci sono pochissimi posti e l’accesso per questi nostri concittadini è un totale incubo, visto che per entrare con supporti come stampelle e carrozzine è necessario bloccare il biglietto, chiedere l’approvazione della società e poi ricevere il via libera.