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Careca: “Napoli, sogno il terzo Scudetto e la finale di Champions”

Il cuore di Careca batte per il Napoli: sogna il terzo Scudetto e la finale di Champions

Antonio Careca non ha mai dimenticato il Napoli. Domenica il centravanti del secondo scudetto ha assistito a Napoli-Roma allo stadio “Diego Armando Maradona” e si è intrattenuto in città per impegni televisivi. In un incontro con i media, il brasiliano dichiara, come riportato dal sito web La Repubblica: “Il gol di Victor Osimhen contro la Roma mi ha ricordato per tecnica e potenza quello di Pelé alla Svezia, nei Mondiali del 1958. Il cammino verso il terzo titolo tricolore è quello giusto. Ho visto una squadra in grande forma, che deve solo proseguire così. Osimhen è un giocatore che può ancora crescere. È molto interessante e giovane, ma non molla mai ed già così il capocannoniere“.

Mi ha sorpreso un po’ il cammino del Napoli, perché aveva cambiato tanto in estate. Merito dell’allenatore, che il gruppo in mano. C’è voglia di vincere ed è Spalletti a trasmetterla. Merito però pure del presidente, che ha cambiato con coraggio alcuni giocatori, come Koulibaly. Kvaratskhelia fa una differenza enorme: è spettacolare, vede l’azione prima degli altri e sembra un sudamericano. Può valere 100 milioni. E Meret è un portiere molto bravo“.

Per Careca l’allenatore Luciano Spalletti merita la Nazionale

Careca applaude il lavoro di Spalletti. “Voglio che vinca questo scudetto e arrivi in finale di Champions, poi potrebbe diventare pure allenatore della Nazionale. Anche noi abbiamo sofferto con Tite e forse può convenire un cambio. Il Mondiale senza Italia non va bene, mi auguro che Luciano possa allenare in futuro la vostra Nazionale. Osimhen mi ha colpito di più, sa lavorare bene in avanti anche se non ha grande tecnica, per ora è ancora un gradino al di sotto di me e Bruno Giordano. Simeone è arrivato da poco, sta facendo bene. E poi c’è Lobotka che corre tanto, mi ha ricordato Alemao. Applausi per De Laurentiis: ha imparato tanto negli ultimi anni, ha capito l’importanza di vincere. Vincere qui uno scudetto vale per 10“.

Infine Careca sogna di festeggiare insieme a tutti i tifosi: “I napoletani sono malati di calcio. Con Osimhen mi sarebbe piaciuto giocare, magari lui centrale, io e Diego alle spalle. Lo abbiamo fatto pure con Carnevale. Lo scudetto del 1988 lo rimpiango sempre, lo abbiamo buttato proprio. Il Milan era più forte fisicamente. Noi non avevamo più gamba. Spalletti assomiglia a Bianchi per la serietà del lavoro. La gioia di stare con Diego era immensa. Anche quando veniva in allenamento uno o due volte. Mi fa piacere se il Napoli vince, Diego da lassù starà facendo il tifo e sarà felice. La nostra storia è incomparabile, anche se al 99 per 100 il Napoli vincerà di nuovo lo scudetto. Ma prima era più difficile“.