Calcio Napoli

Botheim: “A Salerno i tifosi sono pazzi. Potrebbero strapparti i pantaloncini e farti andare nudo per strada”

L’attaccante della Salernitana, Erik Botheim, ha raccontato la sua esperienza in maglia granata, sottolineando anche il calore dei tifosi.

Il calcio al Sud ha quel fascino che lo rende praticamente una cosa a sé, grazie al calore dei tifosi, alla gioia e l’entusiasmo che si respira nell’ambiente e che rendono le squadre in questione delle vere e proprie ‘divinità’ per i propri supporters. E’ il caso del Napoli, dove quello che abbiamo assistito in occasione dello Scudetto tornato all’ombra del Vesuvio dopo 33 anni è stato qualcosa di esemplare, con ogni angolo della città tinto d’azzurro e tutti, dal più piccolo al più anziano, a partecipare alla grande festa. Ma non solo: neanche a Salerno scherzano, con la loro amata Salernitana.

Salernitana, le dichiarazioni di Erik Botheim: “A Salerno i tifosi…”

Il tifo a Salerno, senza ombra di dubbio, si dimostra davvero molto caloroso. A dimostrazione di quanto appena detto, le dichiarazioni dell’attaccante della Salernitana, Erik Botheim, attualmente impegnato con la nazionale under 21 norvegese per gli Europei. Il calciatore è intervenuto in un’intervista alla rete televisiva norvegese Tv2 soffermandosi sulla sua esperienza in maglia granata nella regione campana. Ha affermato:

“I tifosi sono appassionati e questo è meraviglioso. Amo la passione che mostrano. Se dovessero entrare in campo, potrebbero strapparti i pantaloncini, i calzini e persino altro. Dovresti camminare nudo per strada, tra le urla, i fischi e gli applausi”.

Botheim ha inoltre aggiunto: “In Norvegia non mi era mai capitato, forse perché ci sono calciatori più famosi di me. Invece a Salerno sono ben accetto, vedremo se questa situazione continuerà”. Ha avuto un buon inizio con un gol alla terza giornata contro la Sampdoria: “Ero in panchina e nemmeno mi ero scaldato. Era davvero noioso. Ricordo la partita in trasferta contro l’Atalanta, che abbiamo perso per 8-2. Ero in panchina insieme al portiere di riserva e stavamo letteralmente congelando. Sentivo un peso enorme addosso. È stata un’esperienza deprimente. Non avevo mai provato nulla del genere prima”.