La cattedrale riapre dopo l’incendio del 2019 con l’arte presepiale partenopea. I maestri Sinno: “Un riconoscimento che ci riempie d’orgoglio”.
Un ponte tra Napoli e Parigi nel segno dell’arte presepiale. A cinque anni dal devastante incendio che distrusse il tetto della cattedrale, Notre-Dame sceglie l’eccellenza napoletana per celebrare la sua rinascita, prevista per il 7 dicembre.
Giovanni Sinno, 55 anni, dal suo laboratorio in piazzetta Marinelli nei Quartieri Spagnoli, non nasconde l’emozione: “Sapere che il nostro presepe sarà una delle attrazioni all’inaugurazione della cattedrale non è roba da poco. Per chi fa il nostro mestiere è un traguardo straordinario”.
L’opera, frutto della maestria dei fratelli Sinno e di Biagio Roscigno, conta ottanta pezzi unici: “La natività viene ambientata fra i ruderi di un tempio classico, simbolo della vittoria di Cristo sugli idoli pagani”, spiega Sinno. Un lavoro che rispetta fedelmente la tradizione: “Da noi non vedrete mai statuette di attori o politici. Il presepe è presepe”.
Per i maestri napoletani è l’ennesimo riconoscimento internazionale dopo le esposizioni a Strasburgo, New York e Augsburg. “A Napoli il presepe non è un semplice hobby natalizio”, sottolinea Roscigno dal suo laboratorio nel Palazzo dello Spagnolo, “qui è diventato arte vera, un mestiere. La scelta dei francesi lo conferma”.
L’8 dicembre, festa dell’Immacolata, la prima messa nella cattedrale rinata. Tra gli ospiti anche il Presidente Mattarella: “È senza dubbio un ulteriore motivo di orgoglio”, conclude Sinno, “la nostra arte continua a girare il mondo nel segno della tradizione”.