Frank Zambo Anguissa, centrocampista del Napoli parla della stagione del Napoli, con la vittoria dello scudetto, la Champions League e Spalletti.
Il centrocampista del Napoli è stato intervistato da Marca e sulla vittoria del titolo ha detto: “Sono molto contento per la conquista dello scudetto. Ma sono stato più contento per i tifosi e per il club, perché meritavano di vincere. La scorsa stagione eravamo vicini a vincere il trofeo e non l’abbiamo fatto. La verità è che è stato incredibile: in questa stagione abbiamo solo spinto un po’ e siamo arrivati dove volevamo. I tifosi non ci lasciano mai. Ci danno molto supporto. E sono felice anche per me stesso, perché la mia famiglia, mia moglie, i miei figli e tutti i camerunesi mi hanno sostenuto e mi hanno dato la possibilità di realizzare il mio sogno“.
Sui festeggiamenti a Napoli: “E’ stato assolutamente pazzesco, veramente stupefacente. I tifosi ci hanno dato troppo amore. Qui sono grandi sostenitori, ti fanno pressione tutto il tempo. Quindi tutto ciò che volevamo era un trofeo. Per questo sono stato felice per loro, perché lo meritano. Vivono per il calcio e quando puoi far loro un regalo è fantastico“.
Anguissa intervista a Marca
Anguissa ha parlato anche del suo futuro al Napoli: “Ho un contratto con il Napoli, quindi dico sempre che farò quello che mi chiede la società. Non voglio pensare al futuro. Sto solo vivendo nel presente. Continuerò a dare il massimo e a mettere il massimo impegno in questa squadra.
Ho giocato ovunque, Inghilterra, Italia, Spagna e Francia, ma non voglio pensare al futuro. In questo momento sono a Napoli. Voglio solo fare del mio meglio. Non mi piace parlare del futuro perché non sai mai cosa può succedere.”
Sull’addio di Spalletti: “Il suo carattere, come si prendeva cura dei suoi giocatori, com’era, come parlava… È una brava persona. Se Spalletti e la società hanno deciso di interrompere questa avventura è per volontà comune e dobbiamo rispettare la decisione perché nessuno sa cosa sta succedendo. Rispettiamo Spalletti perché quello che ha fatto è incredibile. E sono triste. Sono triste perché perdiamo un grande, grande, grande uomo. Non sto parlando dell’allenatore. Parlo del lato umano. Il prossimo allenatore sarà spagnolo? Non parlo delle voci, deciderà la società cosa è meglio per la squadra. Il mio lavoro è giocare, dare il massimo in campo. Non ho altra scelta. Non ho niente da dire perché non decido io l’allenatore. Quindi, se sarà spagnolo o italiano non mi interessa perché il mio compito è dare il massimo per la squadra. Il mio lavoro non è trovare un allenatore, il mio lavoro è giocare in campo“.
Sulla Champions: “Eravamo arrabbiati, furiosi e tristi, perché vedevamo l’opportunità di giocare la finale. Nel calcio tutto può penalizzare. Ci dispiace un po’ perché abbiamo visto che potevamo fare di più, anche se non voglio pensare al passato, voglio solo prenderla positivamente. Forse la finale della prossima stagione dobbiamo pensare che potremo migliorare e anche fare la storia in Champions League perché quest’anno siamo rimasti indietro di un centimetro“.
Sul razzismo: “Quando gioco in campo, non guardo quello che si dice intorno a me. È difficile. Non voglio mentire e dire che ci sono passato, non è successo. Anche se l’avessi vissuto, non ci avrei nemmeno fatto caso perché mi dico che ci sono persone che mi vogliono bene e che non tutti sono razzisti. Non ho intenzione di incolpare coloro che non sono razzisti. Ci sono persone razziste e quelle persone vanno punite. Ecco perché dico che le autorità calcistiche devono fare tutto il possibile per sbarazzarsi di queste persone. Ci sono modi e mezzi che possono essere messi in atto per garantire che nessun giocatore debba mai più sperimentare il razzismo“.