Le Interviste

Spalletti, la mamma: “Il calcio così è una citrullata”

La mamma di Spalletti commenta le offese ricevute dal tecnico del Napoli a Firenze nella sfida contro i partenopei.

Ilva Spalletti mamma del tecnico del Napoli, ai microfoni del quotidiano la Nazione ha commentato quanto accaduto a Firenze in occasione della sfida contro il Napoli.
La mamma di Spalletti ha 88 anni, è una nonna gentile. Arzilla e disponibile. Risponde al telefono dopo pochi squilli, pimpante. Al tifoso che domenica scorsa l’ha offesa urlando brutte parole in faccia a suo figlio Luciano, replica invitando tutti a riflettere sul vero significato del calcio: uno sport che deve unire e trasmettere valori sani, non uno sfogatoio di brutalità e violenza.

Dalla sua abitazione di Sovigliana, un agglomerato di case che dividono i comuni di Empoli e Vinci, mamma Spalletti usa parole semplici e pacate. Il suo è un messaggio universale e profondo, rivolto soprattutto a coloro i quali con gesti beceri trasformano lo sport più bello del mondo in un qualcosa che con lo sport non dovrebbe mai avere a che fare.

Signora Ilva, si è parlato a lungo degli insulti rivolti contro di lei durante Fiorentina-Napoli. Come si sente?

“Sono gesti che non fanno bene allo sport. Non conta che stavolta abbiano offeso noi, è una cosa brutta a prescindere. Non si deve fare e basta, in nessuno stadio. Il calcio deve essere un divertimento, così diventa una citrullata , mi passi il termine”.

Vorrebbe incontrare il tifoso che l’ha offesa?

“No, non vorrei incontrare proprio nessuno”.

Lei frequentava gli stadi?

“Certo, ma ormai sono tanti anni che non vado più. Oggi vedo molto più rancore rispetto al passato e mi dispiace davvero. E poi mi faccia aggiungere un’altra cosa…”.

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La Mamma di Spalletti nel corso dell’intervista ha poi aggiunto: “Sugli spalti ci sono tanti bambini ad assistere alle partite. Insultare non è per niente un bell’esempio”.

È giusto che chi offende non metta più piede negli stadi?

“Non lo so se è giusto, forse sì ma non spetta a me decidere”.

Cosa ha detto a suo figlio Luciano dopo la partita?

“Non ci siamo sentiti, lui probabilmente si è sentito toccato nel profondo e ha reagito così. Lo capisco”.

 

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Cosa pensa dei tifosi della Fiorentina?

“Guardi, io non voglio offendere nessuno. Non è giusto generalizzare, queste cose non dovrebbero mai accadere eppure continuano a ripresentarsi dappertutto, non soltanto a Firenze. Purtroppo, negli stadi come fuori, ci sono persone buone e poi ci sono i maleducati”.

È vero che Luciano era tifoso della Fiorentina?

“Lo è sempre stato, andava anche allo stadio. Gli volevano tutti bene, ora forse è cambiato qualcosa”.

Un aneddoto? Un ricordo?

“Ce ne sono tanti… “.