La sconfitta del Napoli contro il Milan ha acceso il dibattito intorno alla squadra di Spalletti, saldamente prima in Serie A.
Ripetiamo tutti insieme e diciamo: “Il Napoli ha ancora 16 punti di vantaggio sulla Lazio seconda in classifica e 20 sul Milan”. Bisogna mandare questa frase a memoria, ricordandosi che ci sono 10 giornate dalle fine. Perché bisogna farlo? Perché qualcuno vuole farci credere che il Napoli, improvvisamente, non sappia più giocare a calcio. Che Pioli sia uno stregone capace di ipnotizzare Spalletti e che sicuramente ora la squadra azzurra cadrà nel baratro. A sentire i media mainstream sembra veramente che stia accadendo questo.
C’è chi si è affrettato a dire che è un caso che il Napoli abbia tutti questi punti di vantaggio, che alla fine è per colpa delle altre che gli azzurri sono così avanti in classifica. Tutti ad esaltare il gioco del Milan, mentre nessuno ha sottolineato che ha giocato contro un Napoli irriconoscibile.
E lo si può dire con prove alla mano, perché in questa stagione la squadra di Spalletti ha dominato in lungo ed in largo, non solo in Serie A, demolendo al gran parte delle squadre, tanto che le partite terminavano almeno con mezz’ora d’anticipo. Il Napoli ha dominato anche in Europa, in quella Champions League che ora la vedrà contrapposta al Milan nella doppia sfida ai quarti di finale.
Sicuramente ora serve una reazione immediata, a cominciare da venerdì col Lecce, passando poi per il doppio confronto col Milan. Siamo convinti che la reazione ci sarà perché il de profundis al Napoli lo avevano già cantato in quella famosa sconfitta contro l’Inter del 4 gennaio. Lì tutta l’Italia fu pronta a festeggiare la riapertura della corsa scudetto. Poi si era parlato di super rimonta dopo la sconfitta con la Lazio. Ed invece il Napoli ha saputo sempre reagire aumentando di nuovo il suo margine di vantaggio.
Ma c’è un fattore da tenere a mente, bisogna restare uniti e compatti, perché quello che si è visto in curva in Napoli-Milan è da condannare, perché il Napoli ha bisogni dei suoi tifosi, perché non è il momento di litigare e bisogna farlo per il bene di una squadra che può regalarci un sogno immenso.