Fabio Ravezzani, il direttore di Telelombardia, ha espresso critiche taglienti nei confronti di Romelu Lukaku, sottolineando la delusione per il suo rendimento e il suo comportamento.
Fabio Ravezzani, il direttore di Telelombardia, non è noto per la sua timidezza quando si tratta di esprimere le sue opinioni. Nel suo recente editoriale sul canale Youtube di QSVS, Ravezzani ha lanciato un duro attacco nei confronti dell’attaccante belga Romelu Lukaku, esprimendo la sua delusione per il comportamento e le prestazioni del giocatore.
Ravezzani ha iniziato il suo editoriale definendo Lukaku “l’esempio più imbarazzante e più squallido” a causa delle sue dichiarazioni di fedeltà all’Inter e del suo successivo ritorno al Chelsea. Secondo Ravezzani, queste azioni rappresentano un “tradimento” nei confronti dei tifosi dell’Inter e del club.
Il problema con Lukaku, ha sottolineato Ravezzani, non riguarda solo il suo trasferimento al Chelsea, ma anche il suo comportamento durante il ritiro dell’Inter. “Si è presentato al ritiro dell’Inter sovrappeso, anziché arrivare tirato a lucido e pronto per iniziare una nuova avventura,” ha lamentato Ravezzani, suggerendo che l’attitudine di Lukaku avrebbe potuto alienare ulteriormente i tifosi dell’Inter.
Inoltre, Ravezzani ha evidenziato i problemi fisici di Lukaku, attribuendo parte della colpa alla sua decisione di “fare di tutto per essere in campo con il Belgio” durante i mondiali, cosa che ha probabilmente compromesso la sua forma fisica per gran parte della stagione. “Il vero Lukaku si è visto da marzo in poi”, ha dichiarato Ravezzani, alludendo alla condizione fisica di Lukaku solo nella seconda parte della stagione.
Nonostante tutto, Ravezzani riconosce che sia i tifosi che i commentatori avevano sperato che Lukaku potesse ritrovare la sua forma e il suo amore per l’Inter. Tuttavia, queste speranze sono state deluse, come sottolinea Ravezzani, portandolo a concludere che “non bisogna mai innamorarsi degli allenatori (Conte), dei calciatori (Lukaku, Tonali, Skriniar) citando solo l’ultima stagione. Per certi versi anche dei dirigenti.”
Questo editoriale di Ravezzani rappresenta un esempio della natura mutevole del calcio e delle emozioni che può suscitare. Le aspettative, le speranze e le delusioni fanno tutte parte del gioco, e mentre i tifosi possono amare i loro giocatori, gli allenatori e i dirigenti, la realtà del calcio è che le cose possono cambiare rapidamente. Come sottolineato da Ravezzani, a volte è meglio non innamorarsi troppo dei propri eroi calcistici, perché il calcio è, in fin dei conti, un affare di cuore, ma anche un business.