L’ex allenatore spiega la nascita del termine ‘braccetto’ sottolineando come il Napoli possa trarre vantaggio da un cambio tattico.
Nel mondo del calcio, ogni allenatore ha il suo lessico e le sue innovazioni, ma pochi possono vantare un’invenzione terminologica così duratura come quella di Eziolino Capuano. In una recente intervista a Radio Marte, durante la trasmissione “Forza Napoli Sempre”, l’ex allenatore ha svelato il retroscena dietro il termine “braccetto”, ora ampiamente utilizzato per descrivere il ruolo del difensore esterno in una difesa a tre.
Capuano ha spiegato: “Come è nata questa definizione di braccetto? All’epoca, a Coverciano, presentai la tesi sul 3-5-2 al compianto Franco Ferrari, grande professionista e competente. Nel momento in cui ho esposto la tesi cominciai a parlare di braccetto e lui mi rimproverò, chiedendomi il perché di quella definizione. Qualche anno dopo lo riportai sul campo, allenavo l’Arezzo, con la difesa a tre, e quindi parlavo di ‘braccetto’. Questo guaio, diciamo così, l’ho fatto io coniando questo termine, poi lo hanno ripreso in tanti”.
Poi ancora: “La ragione è semplice: giocando con i tre, il centrale di destra si allargava in stile ‘braccetto’ sulla fascia nel momento in cui in cui l’esterno di fascia ‘rompeva’ salendo, ovvero si proiettava in avanti. Come vedo Di Lorenzo braccetto? Lui nasce esterno, però con l’esperienza anche io farei giocare un esterno da braccetto e di solito si schierano quelli più strutturati come lo è il capitano del Napoli. Conte pensa che lui avendo piede adeguato, quando si è in fase di possesso, può far ripartire l’azione in modo pulito e con qualità. Poi, da ex terzino, non è forte in fase difensiva in area di rigore, non sente l’attaccante perché non è abilissimo in marcatura”.
L’attuale Napoli di Antonio Conte
Passando a una riflessione sull’attuale Napoli e sulle scelte tattiche del tecnico Antonio Conte, Capuano ha commentato: “Di Lorenzo potrebbe essere impiegato come ‘braccetto’, grazie alla sua esperienza come esterno e alla sua struttura fisica. Conte potrebbe considerarlo per la fase di possesso, ma il suo ruolo difensivo non è sempre all’altezza in area di rigore.”
Capuano ha inoltre offerto il suo punto di vista sul sistema di gioco ideale per il Napoli: “Nel calcio moderno, che tende ad essere più propositivo, uno come Di Lorenzo può avere vantaggi nel ruolo di ‘braccetto’. Tuttavia, Conte non può adottare il 3-5-2 al Napoli poiché Kvaratskhelia non rende al meglio come seconda punta e Lobotka, pur essendo un grande giocatore, è più efficace in un centrocampo a tre.”
Per Capuano, la soluzione ideale sarebbe adottare il 4-3-3, che permetterebbe di valorizzare al massimo i tre centrocampisti e gli esterni d’attacco, senza stravolgere troppo l’assetto difensivo.